"Combattere il terrorismo dovrebbe essere un valore, non opportunismo"

Lo ha detto in un’intervista il presidente siriano Assad, che accusa i Paesi del Golfo e la Turchia di sostenere i jihadisti e l’Occidente di esser rimasto a guardare dinanzi alla crisi in Siria

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Questo mese la crisi siriana compie quattro anni. Periodo durante il quale le tensioni sono gradualmente cresciute al punto di coinvolgere gli Stati confinanti e la comunità internazionale. Gli episodi che si sono verificati nelle scorse ore indicano che la tregua è ancora lontana. Nella città di Aleppo, due attacchi hanno causato decine di morti. Nel primo, ad opera dei terroristi islamici di al Nusra, è stato colpito il quartier generale dei servizi segreti del Governo siriano. Una bomba lanciata da un elicottero dell’esercito ha invece centrato un quartiere ribelle della città.

Il presidente siriano Bashar al Assad, in un’intervista rilasciata all’emittente portoghese Rtp, ha fatto il punto della situazione accusando Arabia Saudita, Qatar e Turchia di essere sostenitori dei jihadisti. Gli strali di Assad si sono rivolti anche verso l’Occidente e le Nazioni Unite, rei di non aver impedito che la crisi peggiorasse.

“È un fallimento – ha detto – del sistema internazionale, rappresentato dalle Nazioni Unite e dal Consiglio di sicurezza, che dovrebbe risolvere problemi e proteggere la sovranità dei differenti Paesi, e impedire le guerre. Quello che abbiamo adesso è che le Nazioni Unite non sono riuscite a proteggere i nostri cittadini”.

Secondo il presidente siriano “occorre che l’Europa voglia combattere il terrorismo” poiché “finora non è stato così”. In secondo luogo – aggiunge -, “bisogna avere politiche prudenti. Non si possono avere funzionari arroganti, testardi che adottano solo politiche egoistiche”. Infine, cosa che Assad ha definito la “più importante”, bisogna ricorda che ”combattere il terrorismo dovrebbe essere un valore, diventare un valore. Non può essere fatto per opportunismo”.

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ZENIT Staff

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