Colombia: negoziato per la pace ad una svolta

La Comunità di Sant’Egidio lancia un appello per incoraggiare il dialogo tra le parti

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“La pace subito”: l’appello per il rilancio del dialogo fra il governo colombiano del presidente Juan Manuel Santos e la guerriglia delle Farc, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio e sottoscritto da eminenti personalità internazionali tra le quali due premi Nobel, è stato illustrato in una conferenza stampa dal Presidente di Sant’Egidio Marco Impagliazzo e da Riccardo Cannelli, responsabile della Comunità in Colombia.

La data scelta per la conferenza stampa è quella della giornata internazionale contro l’uso dei bambini soldato, una piaga sanguinosa che colpisce anche il paese sudamericano.

Per la prima volta, dopo cinquant’anni di guerriglia sanguinosa e quattordici mesi di negoziato si vede una via d’uscita al conflitto interno che lacera la Colombia e che ha provocato finora duecentomila morti e tre milioni di profughi interni in un paese grande tre volte l’Italia e che conta 47 milioni di abitanti.

Le trattative in corso a L’Avana fra il governo del presidente Juan Manuel Santos e i guerriglieri delle Farc (Forze armate rivoluzionarie colombiane) hanno raggiunto un’intesa di massima sui primi due punti di un’agenda che ne conta in tutto cinque: la riforma agraria e il futuro ruolo politico della guerriglia una volta deposte le armi.

Le parti si apprestano ora ad affrontare il capitolo particolarmente delicato relativo alla riconversione delle enormi coltivazioni di droga impiantate nei territori controllati dalle Farc.

“Il negoziato è ad una svolta – ha detto Impagliazzo – e il nostro appello si propone di esprimere solidarietà e incoraggiamento perché il dialogo di pace prosegua anche oltre gli appuntamenti delle elezioni politiche e delle presidenziali in programma rispettivamente a marzo e a maggio, nella convinzione che la necessità della ricerca di un accordo conclusivo sia ormai un’acquisizione comune. Dopo il fallimento di precedenti negoziati e una volta accertata l’impraticabilità di una via d’uscita militare dal conflitto, la convergenza di entrambi i contendenti sull’impegno a ricercare formule di intesa sui  punti ancora controversi ci fa ben sperare”.

L’appello per “la pace subito” lanciato dalla Comunità di Sant’Egidio intende rispettare l’autonomia dei negoziatori e non si propone di interferire nelle vicende interne del paese: per questo motivo le adesioni sono state richieste a personalità internazionali di alto livello che tuttavia non esercitano funzioni esecutive. Tra i firmatari, oltre al fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi e ai premi Nobel Desmond Tutu e Adolfo Pérez Esquivel, gli ex presidenti francese Jacques Chirac e portoghese Mario Soares, l’ex Segretario generale dell’Unesco Federico Mayor Saragoza, l’ex direttore del Fmi Michel Camdessus, e gli italiani Massimo D’Alema e Franco Frattini.

“La costruzione della pace ha bisogno di tempo – ha detto Impagliazzo -, ma le premesse ci sono e il dialogo è l’unica strada da percorrere”.

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ZENIT Staff

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