Bogotá / Wikimedia Commons - Elviper, Public Domain

Colombia: aspettando l’incoraggiamento del Pontefice

Il presidente della Conferenza Episcopale della Colombia, mons. Oscar Urbina Ortega, fa il punto

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I colombiani aspettano da papa Francesco “una parola di incoraggiamento per l’evangelizzazione, per la riconciliazione e per non tornare più indietro”. Lo ha dichiarato giovedì 20 luglio 2017 il presidente della Conferenza Episcopale della Colombia (CEC), mons. Oscar Urbina Ortega, in un’intervista con la Radio Vaticana, nella quale evoca il prossimo viaggio internazionale del Pontefice, in programma dal 6 all’11 settembre prossimi. Dopo mezzo secolo di guerra civile e l’accordo di pace firmato nel 2016, il Paese sudamericano tenta una difficile ricostruzione e riconciliazione.  
La Colombia — ha detto il presidente della CEC al microfono dell’emittente vaticana — è “in una fase di ‘parto’, cioè capace di compiere una nuova nascita. Penso che sia questa la creatura nascente che il Papa deve trovare e incoraggiare affinché possa ben svilupparsi alla luce del Vangelo e della sua testimonianza”.
Secondo l’arcivescovo di Villavicencio, dove papa Francesco proclamerà l’8 settembre due nuovi beati, la Chiesa ha delle “possibilità” per contribuire alla ricostruzione del Paese, “perché ha la parola del Vangelo, la parola dell’insegnamento pontificio su tutto questo aspetto della riconciliazione e della pace e ha degli strumenti per la riconciliazione”. “Una persona riconciliata con Dio può riconciliarsi con l’altro e può riconciliarsi con il creato”, ha ricordato il presule.
In un videomessaggio pubblicato sul sito della CEC in occasione del 207° anniversario dell’indipendenza della Colombia, l’arcivescovo di Villavicencio ha esortato i suoi connazionali “a fare il primo passo verso la riconciliazione con Dio, con i nostri fratelli e con la creazione”.
Nell’intervista con la RV, il presule si sofferma anche brevemente sul tema della salvaguardia dell’ambiente nel suo Paese. “Il Papa visiterà anche il centro della Colombia” — ha detto il capo della CEC –, “uno scenario privilegiato” per sviluppare tutto il discorso sulla casa comune. (pdm)

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Marina Droujinina

Giornalismo (Mosca & Bruxelles). Teologia (Bruxelles, IET).

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