Clemens August Joseph Pius Emanuel Antonius von Galen - Wikimedia Commons

Clemens August von Galen, il "leone di Münster"

Ricorre domani la memoria di questo cardinale beato tedesco che oppose il Vangelo al nazismo: il suo esempio contro i totalitarismi mascherati di oggi

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Il beato conte Clemens August von Galen nacque il 16 marzo 1878 a Oldenburg, in Germania. Egli apparteneva ad una nobile famiglia cattolica, la quale gli trasmise i valori di un’autentica fede testimoniata con verità e coerenza. I tredici figli avuti dai suoi genitori costituiscono un esempio dell’amore di Dio e dell’amore al prossimo. Clemens August fu mandato a studiare dapprima nel collegio dei gesuiti, e successivamente in Svizzera, in Austria e a Münster, dove fu ordinato sacerdote nel 1904.
La sua attività presbiterale fu molto feconda, vivendo il suo mistero in varie parrocchie della città di Berlino prima, e successivamente nella città di Münster. Egli visse i tragici anni della prima guerra mondiale, incoraggiando e sostenendo i fedeli a vivere con fede e speranza i tempi tenebrosi del conflitto. Nel 1933 ricevette l’ordinazione episcopale, iniziando a combattere contro l’ideologia del nazionalsocialismo.
Clemens August dedicò la sua azione pastorale per la difesa della libertà della Chiesa, per garantire l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole, per condannare ogni forma di discriminazione, violenza ed odio contro i cristiani. Diventarono molto celebri le sue predicazioni, tenute durante il suo mandato episcopale, nelle quali denunciava le violenze, i soprusi, le barbarie e le uccisioni compiute dall’esercito tedesco, soprattutto verso le persone più deboli.
Le sue parole non lasciarono indifferenti i fedeli, ma giunsero anche alle orecchie del regime, che lo considerava come un ostacolo alle sue opere espansionistiche e conquistatrici. Il governo nazista, per timore della ribellione della popolazione tedesca che aveva una grande considerazione di Clemens August, decise di colpire i fedeli della sua diocesi. 24 sacerdoti e 18 religiosi furono catturati e deportati nei campi di concentramento. Una decina di loro morirono da martiri in odio alla fede cristiana. Clemens August soffrì molto per questi tristi avvenimenti, ma il suo impegno a difesa degli ultimi si rafforzò invece di diminuire.
La sua attività episcopale giunse anche all’attenzione del Santo Padre. Il 18 febbraio del 1946 papa Pio XII gli conferì la porpora cardinalizia. I fedeli presenti nella basilica di san Pietro lo acclamarono con il nome di “Leone di Münster”. Al suo rientro a Münster il 16 marzo 1946 fu accolto con grande gioia. Egli pronunciò un celebre discorso davanti alla cattedrale ridotta in un cumulo di rovine. Qualche giorno dopo, il 22 marzo 1946, morì a causa di una malattia.
Giovanni Paolo II lo dichiarò “venerabile” il 20 dicembre 2003 ed esattamente un anno dopo riconobbe un miracolo attribuito alla sua intercessione. Il 9 ottobre 2005 fu beatificato sotto il pontificato di Benedetto XVI.
Quale insegnamento lascia la testimonianza di questo grande santo tedesco? Clemens August ha avuto il coraggio di denunziare le brutalità del regime totalitario, difendendo i deboli e dando voce a coloro che venivano barbaramente esclusi o sterminati.
Anche oggi assistiamo a imperialismi ideologici che invadono le nostre nazioni. Formalmente tante nazioni sono governate da democrazie che dovrebbero ascoltare le istanze della popolazione. Nella realtà assistiamo a ripetuti favoritismi che avvantaggiano alcune categorie di persone, creando enormi squilibri nella distribuzione delle ricchezze e generando sempre più profonde sacche di povertà.
I sistemi governativi, oltre a generare pesanti iniquità sociali, cercano di favorire nuove forme di culture basate su ideologie contrarie alla natura umana, e pertanto distruttive per la coscienza degli uomini. Un esempio molto attuale è la diffusione dell’ideologia gender, la quale vuole annullare le differenze tra uomo e donna, proponendo una uniformità che non tiene in considerazione le oggettive differenze sessuali. Queste ideologie hanno alla base una sete di guadagno, proponendo nuovi modelli di consumo. Annullando la diversità tra i generi, la procreazione diventa una opportunità di affari economici. Per avere un figlio, due persone dello stesso sesso saranno costrette a rivolgersi a cliniche di fecondazione specializzate, le quali saranno pronte ad offrire il loro servizio in cambio di somme di denaro.
Per le persone dello stesso sesso la fecondazione artificiale eterologa è solo una delle varie proposte per realizzare il desiderio di maternità e paternità. I potentati economici desiderano spingere per diffondere la cultura della maternità in affitto, perché essa offre maggiori opportunità di guadagno a discapito di povere donne che vengono sfruttate interiormente ed esteriormente.
Clemens August ci ricorda anche un’altra forma di totalitarismo, che è la globalizzazione selvaggia. Buona cosa è la globalizzazione quando il pianeta viene davvero considerato come una casa comune, dove il più ricco aiuta il più povero, dove i malati hanno la possibilità di curarsi presso strutture adeguate alla loro patologia e quando i confini degli Stati non conoscono stringenti barriere che impediscano l’accesso.
Ma quando la globalizzazione viene interpretata come una opportunità da parte delle multinazionali di impiantare la loro azienda nei luoghi dove la manodopera costa meno e dove i diritti dei lavoratori sono completamente assenti, allora questo fenomeno assume le connotazioni di una disumana forma di schiavitù e di sfruttamento.
Ed infine esiste un’ultima forma di autoritarismo imperante che è l’apostasia. Il mondo moderno si vanta delle sue continue scoperte, delle sue innovative ricerche e delle sue tante possibilità che non erano praticabili nei tempi passati. Guardando esclusivamente all’evoluzione scientifica e tecnologica si rischia di perdere la realtà intima dell’uomo, il quale è un essere relazionale che trova la sua realizzazione nell’amare Dio e nella carità verso il prossimo. Proprio per questo, la più grande rivoluzione per l’umanità è quella di riportare Dio al centro dei suoi pensieri e dei suoi desideri, compiendo ogni sforzo per restituire all’uomo quella dignità perduta.

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Osvaldo Rinaldi

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