Circa 130mila dollari raccolti in un mese per restaurare la Casa di San Francesco a Roma

Grande successo per la raccolta fondi internazionale lanciata dai Frati attraverso la piattaforma on-line Kickstarter. Franco Zeffirelli e Liliana Cavani testimonial dell’iniziativa

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Si è concluso con successo il crowdfunding internazionale lanciato sulla piattaforma Usa Kickstarter, lo scorso 12 marzo, dai Frati Minori della chiesa romana di San Francesco a Ripa (Trastevere) per finanziare il progetto di restauro della Cella di S. Francesco. Oltre all’urgenza architettonica, l’iniziativa vuole anche far conoscere il luogo dove il Poverello d’Assisi viveva quando, tra il 1209 e il 1223, veniva nella Città Eterna per incontrare il Papa.

La scelta di utilizzare donazioni di privati e il principale sito web di crowdfunding è stata motivata dal desiderio dei Frati di condividere il progetto con il maggior numero di persone in tutto il mondo e anche – spiega il parroco di San Francesco a Ripa, fr. Stefano Tamburo – “dalla volontà di rinunciare ai fondi statali che in questo momento di crisi economica, vanno destinati e utilizzati prioritariamente per progetti pubblici di carattere sociale”.

La chiesa romana non è di proprietà vaticana ma del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno, che possiede in Italia oltre settecento chiese (con le opere d’arte in esse custodite) di grande interesse storico-artistico, tra cui Santa Maria del Popolo a Roma, Santa Chiara a Napoli e Santa Croce a Firenze.

In soli 30 giorni, al crowdfunding hanno partecipato circa 1.100 persone, prevalentemente statunitensi, permettendo di raccogliere 128.500 dollari; non sono mancate anche donazioni provenienti da Singapore, Dubai, Russia, America Latina e ovviamente Italia.

Il maggior versamento (20mila dollari) è stato fatto dal filantropo newyorkese William Doty in memoria dei suoi genitori Marie e George, ferventi cattolici. La Fondazione della famiglia Doty supporta tradizionalmente molte attività di chiese e organizzazioni cattoliche in tutto il mondo. La seconda donazione per importanza è del gruppo britannico Terravision, leader del trasporto turistico e dei servizi per i viaggiatori in transfer dagli aeroporti al centro delle maggiori città europee.

Il contributo italiano più generoso proviene da un imprenditore di origine piemontese, con interessi in Sud America, la cui società di costruzioni nei settori dell’energia e delle infrastrutture ha appena festeggiato 120 anni di attività. Il giorno più ricco per la raccolta fondi è stato il 2 aprile, quando il New York Times ha pubblicato l’articolo sulla questua francescana: dal link diretto del giornale sono arrivate 171 offerte per un totale di 23.306 dollari.

Tutti i donatori riceveranno una ricompensa in rapporto al contributo versato: dal “certificato” da incorniciare attestante la donazione, a un CD di musica Francescana, dalle T-shirt con il logo del progetto ai portachiavi e ai ciondoli in legno di ulivo realizzati dalle Clarisse del Monastero di Albano Laziale, ed altri regali per le donazioni più generose.

Con i fondi pervenuti – al netto delle tasse, delle commissioni spettanti a Kickstater e Amazon per la gestione del fund-raising e dei costi per i regali destinati ai donatori – saranno subito avviati i lavori di conservazione che prevedono il recupero integrale della Cella di San Francesco e riguardano in particolare: le indagini diagnostiche preliminari, la pulitura delle pareti completamente annerite dal fumo delle candele e delle lampade a olio, il consolidamento degli intonaci in fase di distacco, il trattamento di disinfestazione e il restauro del soffitto in legno cassettonato, la pulitura della pietra-cuscino su cui il Santo posava il capo durante il riposo, del pavimento in cotto e dell’ingresso della Cella.

Gli interventi comprenderanno anche l’installazione di un nuovo impianto elettrico con proiettori luminosi, un nuovo impianto di areazione e la realizzazione di una replica della Cella in scala 1:2 per fare la visita virtuale durante la chiusura per il restauro. 

Completano il progetto di valorizzazione della Casa Romana del Poverello d’Assisi, la campagna di comunicazione per far conoscere la Cella in tutto il mondo, l’organizzazione di una conferenza per illustrare scientificamente i lavori di restauro e un ciclo di visite  guidate gratuite alla Cella restaurata.

Con i fondi raccolti saranno anche sostenuti i progetti di solidarietà internazionale e le attività sociali svolte dalla comunità dei Frati di San Francesco a Ripa. Il restauro durerà circa 5 mesi. L’inaugurazione della Cella restaurata è prevista il 4 ottobre 2014 in occasione delle celebrazioni per San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia, e per l’onomastico di Papa Francesco, invitato alla cerimonia.

“La Casa romana di San Francesco d’Assisi merita di essere conosciuta in tutto il mondo perchè, come in ogni Santuario, quì è accaduto qualcosa di particolare: un santo ha vissuto una particolare esperienza di Dio”. – afferma fr. Stefano Tamburo. “Ridando a queste pietre la loro  voce originaria, ritorniamo all’esperienza umana e cristiana di Francesco, che in questo luogo viveva la sua appartenenza alla Chiesa, sia con il Papa, ma soprattutto quello con la gente, accudendo i lebbrosi e servendo i più poveri”.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione