Cinquecento luci per la libertà di opinione

Ampia partecipazione ieri sera alla seconda manifestazione delle Sentinelle in Piedi a Roma

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Piazza san Silvestro illuminata come ieri sera forse non si era mai vista. Un metro un lumino, mezzo metro e un altro lumino… Così, uno dopo l’altro ad illuminare ogni singolo manifestante. O meglio, ogni singolo manifestante ad illuminare la piazza: cinquecento circa, per la maggior parte giovani, zitti e concentrati nella lettura di un libro.

Per la seconda volta a Roma, le Sentinelle in Piedi hanno vegliato per un’ora in piazza, con una voce impercettibile ma una presenza altrettanto ingombrante, per ribadire la necessità di tutelare la libertà di espressione e di opinione messa in pericolo da progetti come quello del disegno di legge Scalfarotto. La libertà di poter sostenere che un bambino nasce dall’incontro di un uomo e di una donna e ha bisogno di un padre e di una madre, senza per questo aver paura di rischiare il carcere.

Tutti in silenzio, perché non c’è bisogno di gridare un dato di fatto che parla da sé senza forzature, un dato che è comprensibile a tutti, uomini e donne di qualsiasi epoca e cultura: è una lingua comune a tutto il genere umano, questa della vita che esplode dall’incontro tra un uomo e una donna, con la quale non si farebbe fatica a capirsi neppure con pellirossa, beduini o eschimesi.

È una lingua che parla da sé, perché la vita parla da sé per quanto un uomo cerchi di dominarne ogni aspetto e ogni momento. E che nessuno abbia il potere di controllare un solo capello del proprio capo, è evidente finché esisteranno impiastri, parrucche, tinture e trapianti per capelli.

È questo il segreto del successo delle sempre più numerose sentinelle che ormai organizzano le loro veglie nelle piazze di tante città italiane: non avere nulla da dimostrare.

“Abbiamo superato ormai di gran lunga le cento città attive, abbiamo migliaia di persone nelle piazze, e anche a Roma questa veglia in notturna sembra essere un successo. Ci è piaciuto il messaggio che già altre città hanno dato con il simbolo della luce della candela, perché la nostra libertà di espressione non deve essere spenta. Questo modo di vegliare in silenzio, leggendo un libro come rimando continuo alla necessità di coltivare la nostra cultura, con questa candela accesa, ci offre anche la possibilità di incontrare le persone che forse si sentono sole per aver compreso che vi è una minaccia reale alla libertà di istruzione, di educazione, di espressione e di ricerca: in questo modo si scopre che invece vi è una piazza intera interessata a tutelare questi valori importantissimi”.

Così commenta il portavoce delle Sentinelle di Roma Luca Navarini mentre nuovi lumicini continuano qua e là a spuntare.

“La cosa che deve essere assolutamente messa in evidenza è il fatto che siamo contro ogni forma di discriminazione, e sappiamo che chiunque subisca qualsiasi tipo di violenza per motivi religiosi o di orientamento sessuale può già avvalersi dell’aggravante ‘per motivi abietti e futili’”. Così spiega Navarini, facendo presente la mancanza di vera necessità di un’aggravante ulteriore per l’omo-transfobia, concetto che tra l’altro, non essendo adeguatamente spiegato all’interno del disegno Scalfarotto, “può essere foriero di interpretazioni lesive della libertà di opinione”.

“È noto che le Sentinelle in Piedi hanno subito delle importanti contromanifestazioni”, conclude il portavoce, ma “la cosa che vogliamo ricordare è che noi manifestiamo per la libertà di opinione anche di chi manifesta contro di noi, anche di chi ci viene a criticare in piazza”.

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Maria Gabriella Filippi

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