Cina: la polizia rapisce due sacerdoti a Mutanjiang

L’agenzia Asia News riferisce che padre Shaoyun e padre Jianyou sono stati arrestati ieri dopo la Messa mattutina e portati in un luogo sconosciuto

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Ieri mattina, la polizia cinese ha rapito due sacerdoti nella città di Mutanjiang (Heilongjiang). Si tratta – riferisce Asia News – di padre Quan Shaoyun, 41 anni, e padre Cao Jianyou, 43 anni, arrestati da un gruppo di poliziotti dopo aver celebrato la Messa delle 10.30 e portati in un luogo sconosciuto.

Padre Quan è il parroco, padre Cao il viceparroco di una comunità “sotterranea”, cioè non riconosciuta dal governo. La loro attività – spiega ancora l’agenzia – si svolge in luoghi non registrati presso il Ministero degli affari religiosi.

Secondo i regolamenti sulle attività religiose diramati dalla Cina, chiunque svolge attività religiose fuori del controllo del governo compie azioni illegali ed è passibile di arresto per attività “criminali”.

L’attività dei due sacerdoti, pur essendo “sotterranea”, è conosciuta dalla polizia e sopportata purchè venga svolta a “profilo basso”. Nei mesi scorsi avevano confermato che la loro attività ed evangelizzazione si svolgevano “in pace” e in modo “molto tranquillo”.

Nelle scorse settimane diverse voci e articoli sui giornali internazionali davano per sicura una nuova apertura della Cina ai dialoghi con la Santa Sede per giungere ai rapporti diplomatici. La bozza di accordo riaffermava la volontà della Cina di procedere in modo autonomo con le elezioni e le nomine dei vescovi, senza il mandato del Papa e metteva da parte la vita delle comunità sotterranee.

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ZENIT Staff

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