Cina: arrestato l'amministratore apostolico della diocesi di Yujiang

Fonti locali confermano il sequestro di padre John Peng Weizhao, detenuto da due settimane in una località sconosciuta. Intanto sembra imminente la riapertura di un dialogo tra Pechino e Vaticano

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È in detenzione da quasi due settimane padre John Peng Weizhao, amministratore apostolico della diocesi di Yujiang, in Cina. Lo riferiscono fonti ecclesiastiche nella provincia orientale cinese di Jiangxi, riprese dall’agenzia Misna, confermando che il religioso è stato portato via dalla propria residenza, nel quartiere di Linchuan, nella città di Fuzhou, lo scorso 30 maggio, e trasferito in una località sconosciuta.

Le ragioni della scomparsa non sono state rese pubbliche. “I sacerdoti che si trovavano con padre Peng quando è stato arrestato hanno riconosciuto i funzionari degli Affari religiosi di Linchuan”, afferma la fonte. “Ma quando, la scorsa settimana, sono andati dai funzionari per chiedere dove si trovasse, questi hanno affermato che non sanno nulla perché è un’azione del governo provinciale”.

Padre Peng è stato nominato amministratore di Yujiang dalla Santa Sede nel 2012, in seguito al ritiro del vescovo Thomas Zeng Jingmu. Nel Jiangxi, la comunità sotto il controllo governativo ha unito, nel 1985, tutte le cinque diocesi in una diocesi sola, Jiangxi, mentre la comunità non registrata ha continuato a seguire la giurisdizione della Santa Sede. Dei tre vescovi approvati dal Vaticano presenti nella provincia, il vescovo Zeng è l’unico prelato che non è stato riconosciuto dal governo.

La notizia della scomparsa di padre Peng ha coinciso con la pubblicazione di un articolo sul South China Morning Post, un quotidiano di Hong Kong, che citando una fonte vicina alla Santa Sede sostiene che Pechino e il Vaticano riprenderanno i colloqui presto.

“Il Vaticano – ha riferito il giornale – è ora in attesa di Pechino per confermare l’ora e il luogo dei colloqui. L’atmosfera per ravvivare il dialogo è ora positiva e i cambiamenti di leadership su entrambi i lati hanno creato una nuova opportunità di comunicazione”.

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ZENIT Staff

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