Cibo: prevenire lo spreco e prendersi cura della dignità di ogni uomo

Nella Chiesa di San Silvestro al Quirinale, a Roma, il Convegno del Forum della Cultura Cristiana con il prof. Segrè e mons. Giancarlo Perego

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L’auspicio che Milano Expo 2015 non resti un evento estetico ed isolato, e che “nutrire il pianeta” diventi un appello, ma anche un richiamo etico, un invito alla responsabilità nei confronti di quella “casa comune” che è la Terra. Sono questi i motivi che hanno spinto il Forum della Cultura Cristiana – Associazione Culturale di orientamento cattolico – a promuovere un evento sul tema del cibo dal titolo “Fine del banchetto? Cibo, spreco e solidarietà”.

L’iniziativa ha avuto luogo nella splendida Chiesa di San Silvestro al Quirinale, a Roma, alla presenza del Sottosegretario alle Politiche Agricole, On. Giuseppe Castiglione, del Prof. Andrea Segrè, docente di politica agraria e comparata all’Università Alma Mater di Bologna, di Ilenia Betti, ricercatrice in teologia, e Mons. Giancarlo Perego, Direttore Generale della Fondazione Migrantes.

A muovere la riflessione, sulla scorta del richiamo di Papa Francesco secondo il quale “il pianeta ha cibo per tutti ma sembra che manci la volontà di condividere con tutti”, i numeri impietosi delle statistiche: circa 900 milioni di persone nel mondo muoiono per fame, mentre il resto del mondo rischia per malattie legate all’obesità. Compito della politica – così in apertura il Sottosegretario Castiglione – è trovare vie nuove, nel dialogo con i partner dell’economia e della produzione, per la custodia della terra, e per la sostenibilità della produzione e dei consumi, considerando che l’accesso al cibo è diritto per tutti e l’obiettivo, anche di Expo 2015, è arrivare a “fame zero”.

Con puntualità di dati e freschezza di linguaggio, il prof. Segrè, autore del recente libro “L’oro nel piatto”, punta il dito contro il binomio produzione/consumi che, senza un’economia del dono e nell’indifferenza generalizzata, diventa una trappola mortale. Lo scandalo – afferma il professore di Bologna che più volte si è soffermato sull’Enciclica di Papa Francesco “Laudato sii” – è che la produzione basterebbe per tutto il pianeta, ma senza una visione solidale che consideri la dignità di tutti, da una parte si spreca e si butta e, dall’altra parte manca. Occorre educarci alla prevenzione dello spreco e considerare che chi ha bisogno di cibo ha più dignità di tutti: è un consumatore che non può procurarsi ciò di cui ha bisogno e, perciò, non possiamo dargli gli scarti.

A seguire, gli spunti di Ilenia Betti sul senso della parola spreco e sulla visione generale di vita e di relazione con l’alterità che soggiace ad esso. In chiusura, la riflessione critica di Mons. Perego, da anni impegnato nella cura dei migranti e nella promozione dell’accoglienza solidale dei poveri. Per il Direttore di Migrantes occorre fare un salto di qualità e considerare condividere il pane è offrire non solo un nutrimento biologico, ma una piena dignità alle persone; è possibile solo se, in ogni campo personale e collettivo, ci impegniamo a coltivare la giustizia sociale e la moralità internazionale.

L’iniziativa, che ha visto una nutrita partecipazione, ha messo il dito nella piaga sul dilagante fenomeno dello spreco e sulla necessità di ritrovare un equilibrio tra risorse disponibili e consumo. In ballo c’è in gioco quello che Papa Francesco ha chiamato “il giardino del mondo”. Solo così, ha affermato il Presidente del Forum Roberto De Tilla, il punto interrogativo posto al termine del titolo “Fine del banchetto”, non sarà evocazione di sofferenza e di morte. Per nutrire davvero il pianeta – per i promotori del Forum non c’è dubbio – occorre invertire presto la rotta: apparecchiare la tavola, sì. Ma per tutti. 

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ZENIT Staff

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