"Chiamatemi Madre"

Il racconto dell’apparizione della Vergine della Rivelazione alle Tre Fontane di Roma

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di m. Rebecca Nazzaro,
superiora delle Missionarie della divina Rivelazione

ROMA, giovedì, 24 maggio 2012 (ZENIT.org) – In questo mese di maggio è bello ricordare le parole della Vergine della Rivelazione che con la sua materna bontà è venuta a richiamare un suo figlio, ed in lui tutti noi, ad una condotta che non si faccia sviare da “dottrine varie e peregrine” (Eb13,9), una condotta dunque, degna del nostro essere cristiani. Ma andiamo per gradi.

Il 12 Aprile 1947 la Vergine Maria appare ad un uomo, Bruno Cornacchiola, protestante ed anticlericale nelle cui intenzioni primarie c’era l’ uccisione dell’allora Papa Pio XII. Sarà proprio a Bruno, che ricopriva un ruolo importante nella setta protestante avventista, che verrà chiesto di tenere una conferenza per screditare le credenze cattoliche sulla Vergine Maria ed in particolare sulla Sua Assunzione e la sua Immacolata Concezione.

Ed è così che Bruno, il 12 Aprile 1947, si reca con i suoi tre bambini su una collina di eucalipti nella località delle Tre Fontane a Roma, di fronte al luogo del martirio di San Paolo, per poter preparare quest’importante discorso mentre i suoi bambini giocavano con la palla.

Sembrava una giornata come le altre, ma ad un tratto Bruno non sente più i suoi tre figlioletti giocare e cercandoli, li ritrova inginocchiati dinanzi ad una grotta di tufo, con le mani giunte che ripetevano “Bella Signora, Bella Signora, Bella Signora…”. Bruno infastidito da questo loro comportamento tenta di smuoverli, ma con sua grande meraviglia i tre bambini erano diventati come marmo. Ed è in quell’istante di spavento che Bruno grida: “Dio mio, salvaci Tu!”

Dopo queste sue parole anche lui può finalmente vedere una donna bellissima che stringe al petto il libro della Sacra Scrittura, con un abito bianco coperto da un manto verde che le scendeva dalla testa ai piedi,  ed una  fascia rosa che le cinge la vita: è la “Bella Signora”.

Le prime parole che Maria rivolgerà a Bruno sono un richiamo molto forte alla sua condotta: “Tu mi perseguiti ora basta, rientra nell’Ovile Santo corte celeste in Terra”(la Chiesa Cattolica) ed ancora “la Vera Chiesa di Mio Figlio è fondata sui Tre Bianchi Amori: l’Eucaristia, l’Immacolata e il Santo Padre!”

Ed in risposta a ciò che Bruno avrebbe dovuto screditare nel suo discorso la Vergine aggiunge: “Il mio corpo non poteva marcire e non marcì, dagli Angeli e da mio Figlio fui assunta in cielo”.  Ed è proprio in seguito a queste parole di Maria  che nel 1950 Papa Pio XII proclamerà il Dogma dell’Assunzione.

E se per i ladroni è stato scelto il posto alla destra e alla sinistra di Gesù, dove si trova Maria? Ella è nel cuore della Trinità della quale Lei, con il suo “Si” è la più grande collaboratrice. La Vergine infatti dirà a Bruno: “Io sono Colei che sono nella Trinità Divina: sono la Figlia del Padre, la Madre del Figlio e la Sposa dello Spirito Santo”. 

Queste parole ci indicano anche la confidenza di Maria con la Parola di Dio, quindi con il Verbo fatto carne che è suo Figlio, la Rivelazione, e il suo rapporto con questa è esemplarmente espresso da Papa Benedetto XVI  in questi termini: “Maria nella Parola di Dio è veramente a casa sua, ne esce e ne entra con naturalezza…, parla e pensa con la Parola di Dio; la Parola di Dio diventa sua, e la sua Parola nasce dalla Parola di Dio… i suoi pensieri sono in sintonia con i pensieri di Dio…, il suo volere è un volere insieme con Dio”. (Lettera Enciclica Deus Caritas Est, n.41)

Potremmo dire che è quasi sbalorditiva l’attualità di questo messaggio mariano; in un mondo in cui la nascita di pseudo movimenti religiosi  porta via le amate anime dalla Chiesa di Suo Figlio, la Vergine Maria stessa interviene per richiamarci  ed avvisarci che la Via della Salvezza è una sola: Suo Figlio e la Chiesa da Lui istituita sulla persona di Pietro!

Lei, la Vergine della Rivelazione, la madre di Colui che ci ha rivelato la via della salvezza e che si è reso salvezza stessa per ognuno di noi, ci chiede la recita quotidiana del Santo Rosario per l’unità dei cristiani e la conversione degli increduli e dei peccatori ed in tal modo  ci insegna a  “contemplare con Lei il volto di Cristo” (Beato Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica Rosarium Virginis Maria,n.3).

Il motivo per il quale la Vergine ci consegna ancora una volta questa preghiera è perché insegna, ha insegnato e insegnerà sempre l’umiltà, l’obbedienza e l’amore e ci difenderà da tutto ciò che tenterà di far crollare i valori morali dell’uomo.

Nell’augurarvi un buon proseguimento di questo mese di maggio tra le braccia di Maria, concludiamo questa piccola riflessione con l’invito della Vergine della Rivelazione che ci dice: “Chiamatemi madre, perché sono madre.”

Dio ci benedica

E la Vergine ci protegga

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ZENIT Staff

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