Che sta succedendo in Francia? Non c'è più libertà?

Un giovane che manifesta per la famiglia naturale, maltrattato e imprigionato. I sindaci non possono rifiutarsi si celebrare matrimoni gay. Sindaci socialisti hanno fatto demolire due chiese

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

La legge per autorizzare i matrimoni omosessuali e l’adozione dei minori è passata velocemente e di forza. I deputati hanno lavorato il giorno, e votato la notte.

Le immagini viste in tv mostrano pochi deputati presenti. Le cifre sono state contestate perchè nel video il numero dei votanti è superiore ai deputati presenti. Un video che ha fatto il giro in internet, mostra alcuni deputati a cui è stato impedito di entrare nell’Assemblea per votare. Lo stesso video mostra il relatore della legge, Claude Bartolone, che dice: «Non premete il bottone del vicino».

Il popolo non ha potuto lottare contro la prepotenza. Il socialismo ignora la gente che non condivide la sua ideologia. L’opposizione alla legge ha fatto sorgere tanti movimenti.

«Le printemps français» (primavera francese) che non è piaciuta a tutti perché molto aggressiva, non ha mai rovinato cose materiali, non ha mai ferito nessuno. E’ un movimento pacifico che sa farsi ascoltare, fa rumore, si presenta nei luoghi dove i ministri organizzano incontri, intervengono con ragioni, sono molto efficaci.

Ci sono gli «Hommen», “giovanotti” di non più di 20 anni di età. In pantaloni colorati, petto nudo con iscrizioni del tipo «Gaz no more», ricordano il ministro degli Interni Valls, il quale ha ordinato ai poliziotti di lanciare gas lacrimogeni contro le famiglie, con i bimbi in carozzellla, contro gli anziani. Ci sono video che mostrano questo. Una vergogna che il Ministro non ha mai voluto riconoscere, rifiutandosi di scusarsi.

Gli Hommen per farsi riconoscere compiono atti al limite della legalità. Arrivano con maschere bianche, si buttano in una strada e impediscono alle auto di passare, fino a che la polizia non arriva. Nel frattempo hanno tempo di parlare, esprimere il loro pensiero, alla fine lanciano un fumogeno rosso. Impressionante ma inoffensivo. Tanti tra i giovani Hommen sono stati imprigionati dalle 24 fino alle 76 ore.

Ci sono poi i «60 salopards», giovani che sono stati arrestati dopo la prima delle grandi manifestazioni, mentre cominciava il movimento dei Veilleurs. La polizia li ha arrestati tutti, femmine e maschi, e tenuti in condizioni non degne di uno stato come la Francia.

Ci sono «Les Antigones», nate poco tempo fa per contrastare le Femen, che mostrano la dignità delle vere donne, che non hanno bisogno di uscire con il seno nudo per poter inviare messaggi. Queste donne, giovanissime, belle, eleganti, vogliono dire che l’essere donna si realizza nella dignità, non nelle dimostrazioni violente e agressive come hanno fatto le Femen nella Cattedrale di Notre Dame de Paris, per esempio.

Il gruppo «Homovox» raggruppa gli omosessuali che sono contrari alla legge. «Les poissons roses» (pesci rosa) sono socialisti cristiani che intendono mettere al centro l’umanità nel cuore delle decisioni politiche, e in tutti gli ambiti. Poi c’è l’opposizione dei sindaci, i quali rivendicano l’obiezione di coscienza. Molti di questi infatti non sono per niente d’accordo a celebrare i «falsi matrimoni». Si sono raggruppati in associazione. La realtà è dura, perché se rifiutano – dal momento che non è riconosciuta l’obiezione di coscienza – rischiano il carcere, una multa di 75.000 euro e pure di perdere il lavoro.

Due sindaci si sono ribellati, ma seppure abbiano avuto un grande sostegno morale (i cittadini hanno firmato una petizione a loro favore), sembra che non abbiano molta scelta. Saranno costretti a celebrare matrimoni tra omosessauli, oppure diventeranno degli eroi di una resistenza continua.

Tantissima gente è stata arrestata ingiustamente, costretta a pagare multe o essere trattenuta a lungo in questura soltanto perché avevano adosso la felpa con il logo della manifestazione (una famiglia naturale).

Un gruppo di 150 persone, ingiustamente arrestate, si sono incontrate al Parlamento con Ludovine de la Rochère, responsabile attuale della “Manif pour tous”, per parlare con il deputato Poisson. L’obiettivo è di fare giustizia per tutti coloro che sono arrestati abusivamente dalla polizia. Stiamo aspettando che lo Stato faccia un gesto e chieda scusa. Ma forse non avverrà…

Il 19 giugno, mentre si stata svolgendo una manifestazione legale della “Manif” davanti all’edificio del canale di TV M6, mentre il Presidente parlava ai Francesi, il giovane Nicolas Bernard Buss è stato arrestato e mandato in carcere dopo un giudizio sommario.

Il suo avvocato non è riuscito ad evitarlo perchè la giudice era fortemente politicizzata, ed ha trovato piccoli capi di accusa, con l’idea di mandarlo in uno dei peggiori carceri di Parigi, dove finisce gente veramente cattiva e pericolosa. Nicolas ha 23 anni, studente brillante, buona educazione, è cristiano, tutte caratteristiche che per una certa ideologia sono le peggiori.

Il giovane si era impegnato a fondo in questa manifestazione, pure con “les Veilleurs”. E’ fuggito appena sono arrivati i poliziotti, che lo hanno inseguito. Si è nascoto in un ristorante, scappando di corsa, ma ha fatto cadere per terra tre tavoli. Il “reato” era aver addosso la maglia dei manifestanti, e questo è bastato per arrestarlo.

Una foto, diffusa anche in rete, mostra il trattamento che ha ricevuto dalla polizia. Il volto con qualche tumefazione. Le mani legate dietro la schiena. Su un’altra foto si vedono anche i piedi sono legati. Come è possibile che nella Francia del terzo millennio una persona possa essere fermata, arrestata e incarcerata perchè indossa una maglia della “Manif pour tous?” 

E’ incredibile vedere il governo puntare a smembrare la famiglia naturale. Hanno deciso di togliere i contributi alle donne che volevano rimanere in casa fino al compimento dei 3 anni di età del bambino, l’età cioè in cui i bambini possono essere accettati dall’asilo.

Inoltre, per poter ricevere il contributo di 500 euro al mese fino ai tre anni del bambino, il papà deve stare con lui per i sei mesi precedenti tale età. In questi sei mesi non deve lavorare per poter avere diritto al contributo.

Nei progetti del governo la teoria del gender deve arrivare nelle scuole. Il ministro dell’educazione, Vincent Peillon, ha deciso che la sessualità deve essere insegnata fin dalla tenera età. Secondo questo indirizzo ideologico, non si nasce maschi o femmine ma è la società che è responsabile del sesso che ci costruiamo, e che possiamo cambiare se non ci sentiamo bene nell’uno o nell’altro.

A settembre, inoltre, il Parlamento francese vorrebbe discutere e varare la legge che autorizza: l’eutanasia, l’aborto dopo tre mesi dal concepimento, la eventuale procreazione assistita per le lesbiche e l’affitto di uteri per padri omosessuali.

Nessuno sa come fermare queste pazzie. Per questo motivo i manifestanti intendono far conoscere a livello internazionale le ragioni della loro opposizione alle leggi che stravolgono la famiglia naturale e la procreazione.

Una volta la Francia era la figlia primogenita della Chiesa, adesso dov’è andata a finire ? Ricordiamo infine che recentemente due Chiese dono state demolite, per ordine di sindaci socialisti…

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Stéphanie Lemoine

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione