Cercando il cielo con il cuore nella speranza

Il nuovo libro del rogazionista Vito Magno sul rapporto con Dio nel mondo di oggi

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di Carlo Climati

ROMA, sabato 28 aprile 2012 (ZENIT.org).- Un appassionante viaggio tra gli interrogativi del nostro tempo: dal senso della vita al rapporto con Dio. E’ quello che propone Vito Magno, sacerdote rogazionista e giornalista Rai, con il suo nuovo libro “Anche loro. Inquieti cercatori”, edito da Messaggero di Padova e Rai Eri. Un volume che raccoglie oltre cento interviste realizzate per Radio Uno a musicisti, attori, intellettuali, politici, scienziati, santi e prelati. Un affascinante album di ritratti di uomini e donne che aprono il loro cuore con semplicità, offrendo spunti di riflessione molto profondi.

Alcune interviste sono veri e propri “pezzi di storia”, come quella a Don Luigi Giussani, realizzata nel 1976, in cui il sacerdote racconta i primi passi di Comunione e Liberazione, illustrandone le basi spirituali e l’importanza della dimensione formativa che si trasforma “in annuncio di Cristo come il valore supremo per la propria vita”.

Madre Teresa di Calcutta, intervistata due mesi prima della morte, ricorda che “Dove c’è amore di Dio c’è pace, c’è gioia, c’è unità”. Vedendola sempre sorridente, Vito Magno le chiede: “Qual è il segreto della sua felicità?”. La risposta, bellissima, è: “Fin da quando ero giovane ho pregato. E’ il Signore che dà la pace del cuore. La pace è stare insieme, è aiutarsi a vicenda. Chi prega ha il cuore pieno di pace”.

Parole di santità che assomigliano a quelle di Chiara Lubich: “Noi il futuro non lo sappiamo, vediamo l’attimo presente, siamo abbandonati a Dio! Da questo abbandono è venuto fuori il Movimento dei Focolari. Ci siamo abbandonati a quello che era disegno di Dio sulle nostre persone e sul nostro gruppo”.

Nel libro di Vito Magno c’è anche un’intervista al Cardinale Joseph Ratzinger, realizzata tre anni prima che diventasse Papa. Il futuro Benedetto XVI si esprime con parole di grande ottimismo, sottolineando l’immagine positiva dei giovani che, negli incontri con il Papa, “cercano di nuovo qualcosa che vada oltre la banalità di quanto si fa, si parla e si vede ogni giorno”. Giovani che “trovano nuovo entusiasmo proprio anche contro la resistenza dominante all’essere cristiani e che osano l’avventura di essere cristiani”.

Commovente è il racconto di Frère Roger, fondatore della Comunità ecumenica di Taizé, che ricorda quando sua nonna, durante la guerra, accoglieva in casa tutti quelli che fuggivano, senza chiedere loro chi fossero o se stessero dalla parte della ragione o del torto. “La mia nonna materna – afferma nell’intervista – mi ha insegnato come Cristo ci ha detto di comportarci. Quel suo comportamento è rimasto per me e per tutta la famiglia indimenticabile. Più tardi, Giovanni XIII avrebbe detto queste stupefacenti parole: ‘A noi non interessa sapere chi ha torto o chi ha ragione; diremo soltanto: riconciliamoci’. Questo era quello che mi aveva insegnato mia nonna”.

Un altro aspetto rilevante del libro di Vito Magno è la speranza. Le interviste offrono sempre messaggi positivi, che comunicano al lettore una sensazione di fiducia. Spesso questi messaggi giungono da persone apparentemente lontane dalla fede, ma che poi, in fondo al cuore, si rivelano credenti.

Colpisce la sensibilità di Francesco Guccini, che in una canzone parla di un suo prozio emigrato negli Stati Uniti e dice: “Verrà un tempo che lo incontrerò”. “E mi dà pace – spiega il cantautore – ora che vivo in un piccolo paese, pensare che tanta gente che riposa lassù al cimitero un giorno potrò incontrarla”.

Tema ricorrente del libro di Vito Magno è la ricerca di un Dio che ci ama e che ci è vicino. Un Dio che si può scoprire e riscoprire nei modi più vari e inaspettati.

Riccardo Cocciante, ogni volta che compone una sua opera, si chiede: “Da dove viene questo? Perché possiamo fare queste cose?”. Nell’intervista spiega: “Io lavoro molto intorno a un’opera, a una canzone, ma si tratta di un dono, e per questo devo ringraziare chi sta sopra di noi e che sicuramente esiste e ci assiste e ci permette di avere successo”.

Claudio Baglioni racconta d’essere stato chierichetto e catechista. “Per me – afferma nell’intervista – l’oratorio è stato importantissimo, mi ha permesso di non stare in mezzo alla strada, mi ha dato la possibilità di partecipare a qualcosa di formativo, mi ha addentrato in grandi ragionamenti con la possibilità di parteciparli ad altri”.

Sono tanti i messaggi positivi e i valori autentici che vengono comunicati nel libro di Vito Magno, con parole sorprendenti, entusiasmanti. Le più belle, fra tutte, appaiono quelle di un grande artista recentemente scomparso, Lucio Dalla: “Nell’altra vita saremo tutti di Dio”. 

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ZENIT Staff

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