Centrafrica: liberati il vescovo e i tre sacerdoti rapiti nelle scorse ore

Lo ha annunciato l’arcivescovo di Bangui, mons. Dieudonné Nzapalainga. La notizia è stata accolta con “gioia” dalla Comunità di Sant’Egidio

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Sono stati liberati il vescovo di Bossangoa, mons. Nestor Désiré Nongo Aziagbia, e i tre sacerdoti rapiti nelle scorse ore in Centrafica. Lo ha confermato alla Radio vaticana e all’agenzia Misna l’arcivescovo di Bangui, mons. Dieudonné Nzapalainga, secondo cui i religiosi si trovano nelle vicinanze della città di Batangafo, al confine con il Ciad. Il presule e i tre sacerdoti della sua stessa diocesi, nel nord del Paese, erano stati sequestrati da un gruppo di miliziani della Séléka.

“Gli ho parlato e mi ha detto di stare bene” afferma l’arcivescovo, a cui mons. Nestor Désiré Nongo Aziagbia ha raccontato di essere stato fermato assieme agli altri ad un posto di blocco dei miliziani Séléka nei pressi della cittadina, mentre erano in viaggio. Da qui sono stati condotti ad una base della guerriglia, dove hanno incontrato alcuni capi del movimento.

“Uno di loro era originario di Bossangoa e ha chiesto notizie della situazione nella zona. Voleva sapere soprattutto degli abitanti musulmani, migliaia di persone costrette a fuggire dagli attacchi delle milizie Anti-Balaka” ha raccontato il vescovo a mons. Nzapalainga.

Secondo alcune fonti dell’agenzia Misna

La notizia del rilascio dei tre religiosi è stata accolta con “gioia” dalla Comunità di Sant’Egidio, da anni impegnata per la riconciliazione nella Repubblica Centrafricana. “Il vescovo di Bossangoa – si legge in una nota diffusa dalla Comunità – è fortemente impegnato, con tutta la chiesa centrafricana, nell’opera di riconciliazione nazionale e nell’assistenza alle migliaia di profughi che in questi mesi hanno cercato rifugio nelle strutture cattoliche”.

Apprezzamento da parte della Comunità di Sant’Egidio viene espresso verso “quanti hanno lavorato per questo felice esito” ed in particolare verso “l’arcivescovo di Bangui, Mons. Dieudonné Nzapalainga, con l’auspicio che il percorso di riconciliazione avviato possa continuare”.

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ZENIT Staff

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