Cena dell'amore Signore

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

La celebrazione vespertina del Giovedì Santo è la festa dell’amore. Giovanni, nel racconto dell’ultima cena, vuole mettere in evidenza l’amore «sino alla fine» di Gesù. A differenza dei Sinottici, che narrano l’istituzione dell’Eucaristia come gesto supremo di amore, Giovanni sottolinea il rapporto tra la Pasqua e la morte di Gesù, concepita come dono di tutto se stesso. Egli concentra l’attenzione sulla lavanda dei piedi come fondamento e modello del servizio, e come segno di un amore senza limiti. Gesù realizza consapevolmente e liberamente il disegno di Dio, protendendosi verso l’Ora decisiva della nuova Pasqua, che supera la pasqua ebraica.

Meditazione

Nel Vangelo, Giovanni riassume la missione di Gesù come un’opera d’amore totale, «sino alla fine». Il compimento dell’amore si celebra nella festa di Pasqua, nell’“Ora” di Gesù: quella del dono, della sua morte e risurrezione. Egli non si ferma davanti al tradimento di Giuda, ma realizza fino in fondo il disegno d’amore del Padre. Nell’ultima cena, Gesù compie due gesti finali: la lavanda dei piedi e la condivisione del pane e del vino con i suoi discepoli, come segno dell’offerta del suo corpo e del suo sangue sulla croce. Gesù chiede di ripetere questi due gesti in sua memoria. La scena della lavanda dei piedi mostra cosa significa per Gesù essere pane spezzato e vino versato per noi e per tutti. Il Maestro e il Signore assume la condizione dello schiavo. A Pietro, che si rifiuta di farsi lavare i piedi, Gesù dice che solo lasciandosi lavare i piedi dal suo Signore potrà seguirne l’esempio, realizzando nella sua missione lo stesso abbassamento di amore verso i fratelli. Nella celebrazione del Giovedì Santo, Gesù si china per lavare i nostri piedi insudiciati sulle strade polverose della vita, perdona i nostri peccati, si fa nostro cibo e bevanda di vita eterna, se noi accettiamo con fede di lasciarci amare e perdonare da Lui. Egli esorta i suoi discepoli a chinarsi con umiltà davanti ai fratelli, e a lavarsi i piedi gli uni gli altri. Lavare i piedi non è un gesto isolato, è un modo di vivere, è uno stile di vita. Il distintivo del cristiano sarà l’amore che si fa dono e servizio ai fratelli. Celebriamo e riviviamo insieme l’amore con il quale Gesù ci ha amato fino al culmine, e gustiamo il suo amore per fare la Pasqua con lui ed essere capaci di amare come lui.

Preghiera

«Signore Gesù, continua a darci questo pane quotidiano che è lo stesso Corpo tuo, questo vino che è il tuo Sangue prezioso a suggello della nostra unità nella Chiesa tua. Noi ti supplichiamo. E questa Chiesa tua, o Signore, degnati di sorreggerla e di conservarla quale l’hai voluta, una, santa, cattolica» (Giovanni XXIII).

Agire

Riceverò con devozione la comunione eucaristica e mi soffermerò in una prolungata adorazione per ringraziare il Signore per questo grande dono.

Meditazione del giorno a cura di monsignor Michele Pennisi, arcivescovo eletto di Monreale, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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