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CCEE. Avvicinare i cinesi attraverso le opere che parlano della fede

Due francescani italiani intervengono all’incontro dei direttori nazionali per la pastorale dei migranti delle Conferenze Episcopali riuniti a Vilnius 

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“Le opere a volte parlano della fede, per cui sicuramente è importante farsi presente con un annuncio cristiano che passi attraverso una prossimità che si fa concreta, non è soltanto teorica ma che si sporca le mani andando incontro agli altri e mettendosi in gioco. Chiaramente questo poi richiede un’apertura, un desiderio, un buttarsi anche dentro una realtà che è molto diversa sicuramente dal contesto occidentale ed europeo”. 

Lo ha detto fra’ Matteo, francescano della parrocchia dell’Ascensione al Pino incaricato insieme a Fra’ Roberto della pastorale dei cinesi a Prato (Italia) rivolgendosi in un video ai direttori nazionali per la pastorale dei migranti delle Conferenze episcopali riuniti a Vilnius da martedì e fino a domani 2 luglio che affrontano nel questo pomeriggio la pastorale dei cinesi in Europa.

“Noi abbiamo anche tentato la via dell’annuncio per strada – ha spiegato frà Roberto – attraverso la preghiera di strada, l’evangelizzazione di strada, la consegna di volantini di presentazione della nostra fede etc.. però poi vediamo che non è quella forma lì che tocca il cuore dell’uomo. È il rapporto personale: tu vai a trovare un malato in ospedale e lo segui, oppure per un anno ti dedichi ai ragazzi facendogli il doposcuola, si crea un rapporto d’amicizia e allora lì può passare anche la trasmissione della fede e non tanto attraverso annunci in piazza”.

L’integrazione di una comunità come quella cinese, spesso percepita come ‘ermetica’ rispetto alla comunità locale, passa per i frati di Prato innanzitutto attraverso la “presenza e la condivisione dello stile di vita e dello spazio”, è “esprimere una prossimità anche parlando la loro stessa lingua”. Aggiunge fra’ Roberto “il parlare la loro lingua ti apre tante porte, ti apre le porte del cuore delle persone quando sentono che parli la loro lingua cambia la loro percezione”.
 
L’immigrazione cinese non è certo recente, ma ha raggiunto una dimensione sempre più consistente nel corso degli ultimi decenni. A differenza di altre immigrazioni essa ha una dimensione prevalentemente familiare e si muove all’interno di una diaspora composta da numerose comunità stabilmente presenti sul territorio europeo. A Prato, l’accompagnamento pastorale della comunità dei cinesi si articola attraverso diverse attività, quale un “centro ascolto”, il servizio presso l’ospedale cittadino, presso l’ambulatorio del ‘Centro Giovannini’ e il doposcuola.

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La parrocchia dell’Ascensione al Pino, sede da quindici anni della cappellania cattolica cinese, è formata da due frati italiani e due frati cinesi.  Per maggiore informazioni: http://ascensionealpino.blogspot.com

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ZENIT Staff

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