Cattolici, protestanti e musulmani lanciano un appello di pace per il Congo

BUKAVU, lunedì, 7 giugno 2004 (ZENIT.org).- In una dichiarazione congiunta firmata il 4 giugno, i capi religiosi congolesi, cattolici, protestanti e musulmani hanno rivolto un forte appello per salvare la pace nel paese e perché si metta fine ai combattimenti nelle regioni orientali.

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Secondo quanto riportato dall’agenzia “Fides” (7 giugno 2004) i tre capi religiosi riaffermano il loro impegno per l’unità del paese e chiedono “alla classe politica congolese di fare un esame di coscienza approfondito al fine di misurare la sua parte responsabilità in questa situazione caotica”.

“Chiediamo ai politici congolesi di prendere la loro parte di responsabilità per mettere fine a questa tragedia”, continuano poi i leader religiosi.

Si chiede alle Nazioni Unite di concedere alla MONUC (la missione dell’ONU in Congo) i mezzi necessari per proteggere i civili in pericolo e salvare il processo di transizione che dovrà portare alla pace. Il documento è stato firmato da parte cattolica dal Cardinale Frédérick Etsou, Arcivescovo di Kinshasa.

L’appello lanciato dai capi religiosi fa riferimento ai combattimenti che si stanno svolgendo a Bukavu, il capoluogo del Sud Kivu (est della Repubblica Democratica del Congo).

Da alcune settimane, quella zona è divenuta teatro di sono scontri armati tra l’esercito congolese e i guerriglieri del RCD-Goma (Unione Congolese per Democrazia).

“Fides” cita alcune fonti locali, dalle quali emerge che: “Sono i soldati fedeli al governo di Kinshasa che stanno attaccando per riconquistare la città!”<br>
Le stesse fonti parlano di “circa 2mila uomini del RCD-Goma agli ordini del generale Laurent Nkunda che si sono ritirati da Bukavu”.

In città il clima di terrore è ancora vivo, a causa della caccia all’uomo lanciata dagli agenti segreti del movimento ribelle e indirizzata a giornalisti, rappresentanti della società civile e difensori dei diritti dell’uomo.

Secondo diversi testimoni oculari ci sono “truppe rwandesi accanto ai guerriglieri del RCD-Goma”. Un fatto che se confermato mostrerebbe l’interesse del Rwanda ad impedire che si insedi un’amministrazione controllata dal governo centrale di Kinshasa.

Anche se il Rwanda ha annunciato di aver chiuso la frontiera con la Repubblica Democratica del Congo.

Secondo “Fides” dal 1998 a oggi, la guerra nella Repubblica democratica del Congo ha ucciso più di 3 milioni e mezzo di congolesi.

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ZENIT Staff

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