Castrillón Hoyos ai sacerdoti: la “Felicità non è una vita comoda, ma un cuore innamorato, come quello di Cristo”

CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 10 giugno 2004 (ZENIT.org).- Il Cardinale Darío Castrillón Hoyos afferma che l’Eucaristia è la sorgente di santità del sacerdozio, la felicità raggiunta nel donarsi appassionatamente alla missione, la bellezza del sacerdozio per essere “ in ogni luogo araldi del Vangelo, esperti in umanità, conoscitori del cuore degli uomini d’oggi” e per essere “contemplativi, innamorati di Dio”.

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Tutto questo il Prefetto della Congregazione per il Clero lo ha scritto nella lettera per la Giornata Mondiale per la Santificazione dei Sacerdoti che si celebrerà il 18 giugno 2004, Solennità del Sacro Cuore di Gesù.

“Quel che occorre per raggiungere la felicità non è una vita comoda, ma un cuore innamorato, come quello di Cristo”, ha scritto il cardinale nella lettera pubblicata online nel sito della Congregazione di cui egli è a capo ( www.clerus.org).

“Davvero grande è il mistero d’amore di cui siamo fatti ministri, noi sacerdoti!”, ha poi affermato il Cardinale Castrillón Hoyos riflettendo sul tema: “L’Eucaristia, sorgente di santità nel ministero sacerdortale”.

“Con la venuta di Cristo nel tempo e nello spazio dell’uomo, la storia ha smesso di essere terra arida, come appariva prima dell’Incarnazione, per assumere un significato ed un valore di speranza universale” ha spiegato il porporato.

“Noi non possiamo permetterci di dare al mondo l’immagine di terra arida” – ha continuato il cardinale -. Ma il ministero sacerdotale non è un mestiere o un servizio qualunque esercitato in favore della comunità ecclesiale”.

Il prefetto della Congregazione per il Clero ha precisato che è “mediante l’Eucaristia, che è nostra forza e speranza i Vangeli ci parlano dell’iniziativa di Cristo che, camminando sulle acque, porta soccorso e conforto agli Apostoli, che si trovano nella barca agitata dalle onde del Lago di Tiberiade (cfr. Mt 14, 22-32)”.

“Solamente lo sguardo del Crocifisso e Risorto, contemplato nella nostra preghiera e nel ricorso alla Confessione sacramentale, può superare la forza di gravità della nostra pochezza, dei nostri limiti e dei nostri peccati”, ha sottolineato il cardinale.

Perchè “dall’Eucaristia attingeremo la forza della carità di Cristo” ed è nell’Eucaristia che si riscopre “la bellezza della vostra vocazione Sacerdotale”.

Castrillón ha concluso il suo messaggio rivolgendosi a “Maria, Regina degli Apostoli e Madre dei sacerdoti” affinchè “conceda ad ognuno il dono della fedeltà alla vocazione sacerdotale”.

“Che l’Immacolata Concezione – ha poi invocato – rifulga al centro delle nostre Comunità ecclesiali e le trasformi in un segno elevato tra gli uomini, ‘come città collocata sopra un monte’, e come ‘lucerna sopra illucerniere perché faccia luce a tutti’ (Mt 5,14-15)!”

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ZENIT Staff

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