Cardinal Walter Kasper: “Chiedo ai Cattolici russi di sacrificarsi”

MOSCA, mercoledì, 1° settembre 2004 (ZENIT.org).- Prima della sua partenza per Roma, il Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, il cardinal Walter Kasper, ha concesso, il 30 agosto, un’intervista al redattore capo del settimanale cattolico russo “Svet Evangelia”, il dottor Victor Khroul.

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Riportiamo di seguito per intero il testo dell’intervista:

Sua Eminenza, lei era stato a Mosca sei mesi fa, nel febbraio 2004. Ha notato una differenza nell’atmosfera tra la visita precedente e quest’ultima? C’è stato qualche progresso nei rapporti tra la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa cattolica?

Walter Kasper: La mia visita di febbraio è stata una breccia: c’erano esitazioni da entrambe le parti, più o meno giustificate, ed è stato difficile superarle. Da febbraio, credo, abbiamo fatto grandi passi aventi. L’atmosfera ora è molto più calda e cordiale.

La ragione principale di questo è il fatto che dietro la visita c’è il Santo Padre stesso: l’ha voluta fortemente ed è stato spiritualmente vicino a noi tutto il tempo.

C’è stato, quindi, un progresso; il clima è più aperto a passi ulteriori e questo è un momento importante per il futuro delle nostre Chiese, dell’Europa e del mondo intero.

Ci sono segni evidenti di questo progresso? Quali sono le sue impressioni personali?

Walter Kasper: L’incontro con Sua Santità il Patriarca Alessio II è stato diverso da quello molto freddo che avevo avuto con lui a febbraio. Ora abbiamo concordato – ed è stata una proposta del Santo Padre – di promuovere più incontri delle nostre delegazioni. Ci ha detto: “Quando ci sono dei problemi bisogna risolverli immediatamente o aumenteranno…”.

L’ha detto lui?

Walter Kasper: Sì. Questa volta era molto interessato a risolvere i problemi. A febbraio avevamo deciso di istituire una commissione a livello locale per risolvere problemi concreti e a maggio si è tenuta la sua prima sessione a Mosca.

Significa che la commissione lavorerà più intensamente dopo il suo secondo incontro con il Patriarca?

Walter Kasper: Sì, l’incontro successivo della commissione si terrà a settembre. Il Patriarca ha suggerito che si discuta sul modo di organizzare incontri regolari ad un livello più alto…

A livello di Patriarca e di Papa? O di vescovi?

Walter Kasper: Cardinali, metropoliti, vescovi…

Anche i vescovi cattolici della Russia saranno inclusi nel processo negoziale?

Walter Kasper: Certamente, saranno inclusi anche i vescovi locali e l’arcivescovo di Mosca.
Ho suggerito anche che, se volessero, potremmo invitare la delegazione del Patriarcato di Mosca, il Santo Sinodo, a venire a Roma per contattare noi e i nostri dicasteri…

Abbiamo parlato di molte cose, ma stavolta non abbiamo preso decisioni perché non rientrava nella nostra agenda.

E’ stata già fissata la data dell’incontro della commissione congiunta?

Walter Kasper: Sì, l’incontro si terrà alla fine di settembre. Verrà annunciato in seguito.

Come pensa che saranno i futuri rapporti tra le Chiese?

Walter Kasper: Credo che andremo avanti e spero che la Vergine ci assista. Ella è la protagonista principale di questo incontro, non noi, e penso che Ella sappia come fare. Ci aiuterà ad arrivare al migliore futuro possibile per le nostre Chiese.

E’ anche importante trovare un punto di incontro e penso che la maggiore differenza tra l’incontro di febbraio e quello di agosto sia il fatto che l’icona di Nostra Signora di Kazan’ tocca il cuore delle persone, della gente comune. Questo incontro, quindi, non è stato solo diplomatico, e spero che apporterà un significativo cambiamento alla situazione.

La ringraziamo, Eminenza, per la Messa che ha celebrato nella Cattedrale di Mosca, ma alcuni Cattolici locali mi hanno detto in seguito di essere rimasti un po’ delusi per il fatto che l’icona non fosse stata portata nella Cattedrale per la preghiera venerdì sera. Volevano davvero vedere l’Icona e rivolgere le loro preghiere a Nostra Signora di Kazan’…

Walter Kasper: Sì, capisco naturalmente queste esitazioni e queste lamentele, ma l’icona mi era stata affidata perché la consegnassi direttamente al Patriarca e non potevamo prendere altre iniziative. Avremmo voluto farlo, ma poi abbiamo deciso che era meglio di no per rispetto nei confronti della Chiesa ortodossa russa…

Capisco la delusione dei fedeli cattolici e sarei stato felice di fare altrimenti, ma l’iter era stato stabilito dal Santo Padre, dal Patriarca e dal Nunzio a Mosca…

C’è qualche tentativo nel suo Pontificio Consiglio e nella commissione di rivedere il documento sull’ecumenismo emanato dalla commissione “Pro Russia” dodici anni fa?

Walter Kasper: Per ora non si prevede un rinnovamento. Tentativi di questo tipo, creerebbero sospetti, quindi bisogna stare attenti. Cercheremo di trovare altre soluzioni.

Sua Eminenza, sicuramente comprende le parole del Patriarca e di padre Vsevolod Chaplin sui passi concreti e significati che il Patriarcato di Mosca si aspetta dal Vaticano. Questi passi convincerebbero gli Ortodossi delle nostre intenzioni di migliorare i rapporti tra di noi. Ho già interpellato padre Chaplin a riguardo, ma mi ha risposto in modo molto generico. Per lei è comprensibile questa richiesta?

Walter Kasper: Capisco che la commissione che abbiamo istituito debba discutere le lamentele sul cosiddetto “proselitismo”. Abbiamo detto: “Per favore, parlateci di casi concreti e allora faremo indagini per vedere se sono veri o no e se sono veri cambieremo”. Questi sono gli unici passi concreti possibili.

L’altra questione riguardava il cosiddetto “uniatismo”. E’ un argomento molto difficile perché dobbiamo riconoscere anche le legittime decisioni della Chiesa greco-cattolica ucraina, ma il Santo Padre nel frattempo ha rilasciato una dichiarazione molto importante su questo argomento e non è stato facile per lui (cfr. ZENIT, Servizio Giornaliero, 3 giugno 2004).

A volte sentiamo richieste riguardanti il ritiro di ordini e congregazioni di religiosi missionari dalla Russia, di chiudere centri per bambini diretti da Cattolici… Sono richieste accettabili da parte della Santa Sede?

Walter Kasper: Finora non abbiamo ricevuto ufficialmente richieste di questo tipo. Se ci prendiamo cura dei bambini di strada non li possiamo certo rimettere lì. L’unica cose che possiamo fare è confermare ancora una volta alla Chiesa ortodossa che non li vogliamo convertire al Cattolicesimo con la forza.

In ogni caso può essere trovata una soluzione accettabile da entrambe le parti – come per esempio a Mosca, dove alcune suore cattoliche portano dei bambini alla chiesa ortodossa ogni domenica e nei giorni festivi ed invitano un sacerdote ortodosso a prepararli ai sacramenti.

Sua Eminenza ha già stabilito la data della sua prossima visita in Russia?

Walter Kasper: No, ancora no. Dipenderà molto dal lavoro della commissione congiunta cattolico-ortodossa a Mosca.

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ZENIT Staff

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