Cardinal Christoph Schönborn

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Card. Schönborn: "Scandaloso che certi paesi europei non accettino profughi"

L’arcivescovo di Vienna invoca “una strategia comune” da parte dell’episcopato europeo per fronteggiare l’emergenza migranti

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“È uno scandalo che nella Comunità europea ci sono Paesi che fanno ciò che umanamente è obbligatorio e altri che non lo fanno. È scandaloso che alcuni Paesi confinanti con l’Austria hanno un ‘millesimo’ del numero dei profughi che ci sono in Austria. È scandaloso che non accettino profughi… Per questo spero che ci sia un risveglio europeo…”. Così il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, ha espresso la sua amarezza per l’emergenza migranti in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000.  

“In Austria – ha spiegato il porporato – c’è paura e voci xenofobe come in Italia, ma la mia impressione è che nel popolo ci sia molta solidarietà, compassione e disponibilità ad aiutare questi poveri che arrivano con niente”. Tutta la Chiesa in Austria – ha riferito poi Schönborn – si è stretta nella preghiera per le 71 vittime, tra cui quattro bambini, trovate in un camion sull’autostrada Budapest-Vienna: “Questo tragico evento – ha detto – la morte incredibile di 71 persone è stato uno shock, uno spavento incredibile per tanta gente. Si è visto che il Duomo era gremito di gente, nonostante fosse un giorno lavorativo, ed era presente quasi tutto il governo”.

L’arcivescovo di Vienna ha inoltre spiegato che la preghiera è stata dedicata a “queste povere persone delle quali non sappiamo ancora l’identità perché non avevano documenti. Una situazione cinica: erano in un furgone frigorifero per la carne, stretti come sardine. Non si può immaginare la sofferenza di questa gente nel morire soffocata, una persona dopo l’altra. Molti hanno capito che non si può continuare così”.

Il cardinale lancia quindi un appello all’unità agli episcopati europei per adottare “una strategia comune”. “Critichiamo la mancanza di unità dei Paesi e dei politici europei ma non possiamo criticare i politici se non riusciamo ad essere uniti fra di noi”, ha sottolineato il porporato, concludendo che “la solidarietà vissuta sul terreno e qui non c’è migliore rete d’accoglienza che le nostre parrocchie. Per le nostre parrocchie aprirsi e aiutare può essere anche una grazia”.

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ZENIT Staff

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