Helmut Kohl, Apertura Porta di Brandeburgo, Dicembre 1989 / Wikimedia Commons - SSGT F. Lee Corkran, Public Domain

Card. Marx rende omaggio alla “testimonianza cristiana” di Helmut Kohl

Il fu cancelliere tedesco era un “europeo convinto”

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Il cardinale Reinhard Marx ha reso omaggio alla “testimonianza cristiana” del già cancelliere tedesco Helmut Kohl, scomparso oggi, venerdì 16 giugno 2017, all’età di 87 anni nella sua città natia di Ludwigshafen (nel “Land” della Renania-Palatinato).
Il presidente della Conferenza Episcopale tedesca (DBK) e arcivescovo di Monaco e Frisinga ha offerto le sue condoglianze alla vedova (in seconde nozze), Maike Richter, e ha parlato della “fine di un’epoca”.
“La Chiesa in Germania è grata per la testimonianza cristiana di Helmut Kohl”, scrive Marx. “Laddove furono calpestati i valori di una società libera, ovunque nel mondo, lui si impegnava affinché questi valori fossero rispettati. Voleva e poteva, grazie alle sue convinzioni cristiane, progettare l’Europa. Era la grande preoccupazione del defunto di promuovere sulla base dell’insegnamento sociale cattolico, un’economia di mercato che dava priorità alle persone”, continua il porporato tedesco, che è anche membro del “C9” nonché presidente della COMECE.
Il fu cancelliere democristiano ha spesso cercato il consiglio di vari teologi, tra i quali anche il cardinale Karl Lehmann, ex presidente della DBK, così ricorda Marx, che rende omaggio alla “forza visionaria”, al “coraggio”, nonché alla “perseveranza” e al “grande talento di negoziatore” di Kohl in occasione della riunificazione della Germania.
Kohl è stato anche il “cancelliere dell’idea europea”, che ha avuto un ruolo decisivo nella creazione di “un’Europa unita senza frontiere”, continua Marx, che definisce il fu cancelliere un “grande e convinto europeo”.
Nel suo messaggio, Marx evoca anche gli incontri di Kohl con Giovanni Paolo II, in occasione dei viaggi del Papa polacco in Germania nel 1987 e 1996. “E’ stato un momento storico quando Helmut Kohl e papa Giovanni Paolo II hanno attraversato insieme la Porta di Brandeburgo nel 1996”, ha sottolineato il cardinale, che cita anche le parole “indimenticabili” pronunciate da Kohl in quel momento.
“Libertà significa sempre anche responsabilità, altrimenti si trasforma in nuove forme di dipendenza. La responsabilità vissuta richiede una riflessione sulla propria coscienza, sui concittadini, e soprattutto su Dio”, disse Kohl.
“Proprio in questo senso la voce delle Chiese cristiane è anche in una società sempre più secolarizzata indispensabile. La Buona Novella di Cristo è una fonte di forza; dona orientamento e sostegno alle persone. Mi auguro che da questa visita del Papa in Germania parta un segnale, un segnale di incoraggiamento per i cristiani ad assumersi responsabilità nella politica, nell’economia e nella società”, ha proseguito Kohl, che ha aggiunto: “Il dovere cristiano e il dovere civile sono inseparabili! Questo vale soprattutto per la costruzione dell’Europa unita.”
Il cardinale Marx conclude il suo messaggio di condoglianze con le seguenti parole: “La Chiesa cattolica in Germania si inchina davanti al defunto con dolore, riconoscenza e gratitudine.” (pdm)

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Anita Bourdin

Journaliste française accréditée près le Saint-Siège depuis 1995. Rédactrice en chef de fr.zenit.org. Elle a lancé le service français Zenit en janvier 1999. Master en journalisme (Bruxelles). Maîtrise en lettres classiques (Paris). Habilitation au doctorat en théologie biblique (Rome). Correspondante à Rome de Radio Espérance.

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