Canonizzazioni: un milione di pellegrini in attesa di vivere l'evento dei quattro Papi

Via della Conciliazione assediata già da ieri sera dai fedeli di tutto il mondo. I giovani di notte in giro per il centro di Roma per le veglie di preghiera. All’alba aperti i varchi e piazza San Pietro comincia a gremirsi

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Ore 7 in piazza San Pietro. Suonano le campane della Basilica vaticana e dai due lati della Loggia delle Benedizioni i ritratti dei due Santi Pontefici con l’aureola osservano la distesa umana che lentamente si sta formando nell’abbraccio del colonnato del Bernini. Nell’aria frizzante di primo mattino, riecheggiano le voci delle migliaia e migliaia di fedeli giunti a Roma da ogni parte del mondo. La maggior parte di loro ha preso posizione dalle ore 16 di ieri.

Camminando di sera in via della Conciliazione sembrava infatti di rivivere scene della Giornata Mondiale della Gioventù, quelle che tanto piacevano a Wojtyla e che avrebbero emozionato Roncalli: giovani che cantavano e danzavano per strada agitando striscioni e suonando bongos e chitarre, interi gruppi sdraiati a terra a riscaldarsi nel sacco a pelo o nelle tende da campeggio. La zona di Castel Sant’Angelo era assediata, tanto da complicare il passaggio pure delle ambulanze della Croce Rossa. 

Sono 26 mila i volontari in giro nelle zone limitrofe a piazza San Pietro, insieme a 10 mila uomini delle forze dell’ordine, 16 presidi medici, 77 ambulanze, secondo i dati forniti dal Comune di Roma che – tramite il sindaco Marino – ha fatto sapere che la Capitale “è prontissima” ad accogliere questo evento.

Nugoli di pellegrini hanno animato ieri notte le strade del centro di Roma, tutti impegnati nel “tour” per le Chiese del centro aperte quasi fino all’alba per le veglie di preghiera nelle varie lingue. C’era il Movimento per la Vita nella Chiesa di S. Maria in Traspontina, i polacchi radunati a Sant’Agnese in Agone, a piazza Navona, i neocatecumenali che pregavano nella Chiesa del Gesù, i fedeli arabi a San Bartolomeo all’isola Tiberina, solo per citarne alcuni. Tra preghiere, canti, catechesi, adorazione eucaristica, confessioni, la “notte bianca” di spiritualità organizzata dalla Diocesi di Roma ha reso ancora più speciale la vigilia di questo evento della Chiesa mondiale.

Intorno alle 2.00 molti pellegrini si sono diretti già verso la piazza nella speranza di rimediare un posto almeno vicino ai maxi schermi. Non tutti però sono riusciti ad ottenere la postazione desiderata. Nonostante l’attesa e la nottata in sacco a pelo dietro le transenne, molti sono rimasti fuori dalla stessa via della Conciliazione, rassegnandosi a vivere la cerimonia nelle traverse o nelle chiese vicine San Pietro.

Poco prima dell’alba sono stati aperti i varchi, ma i controlli rallentano l’afflusso in piazza San Pietro. Si sentono applausi, fischi, urla, cori, canti, tutti assemblati in una grande polifonia. La stessa che caratterizza i grandi eventi ecclesiali. La stessa che cromaticamente si sta formando in piazza San Pietro con le berrette porpora e paonazze di cardinali e vescovi concelebranti (150 i primi e 700 i secondi), con i cappellini e le magliette verdi, gialle, rosse dei gruppi di pellegrini, o le bandiere di ogni angolo del globo che sventolano energicamente.

Sul sagrato – mentre dalle casse risuonano le prove dei microfoni e del coro della Diocesi di Roma – si stanno accomodando i sacerdoti (che intanto si scattano anche un “selfie” con lo sfondo della Basilica) e i numerosissimi fedeli polacchi e bergamaschi venuti a rendere omaggio ai “loro” Papi. Sul lato destro, guardando San Pietro, è giunta già qualcuna delle 120 delegazioni di tutto il mondo che hanno assicurato la loro presenza alla Messa. Come riferito dalla Sala Stampa vaticana, saranno presenti 24 tra capi di Stato e sovrani e 10 capi di governo.

La Messa presieduta da Papa Francesco comincerà alle 10 con le processioni delle reliquie di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII accompagnate dalle Litanie dei Santi, proprio ad identificare l’accoglienza che la Comunità del Cielo riserva ai due Pontefici.

La scena che tutti aspettano di vedere è tuttavia il Papa emerito Benedetto XVI che concelebra il rito al fianco del Papa regnante, Francesco. “Due Papi in cielo, due in terra”, dicono tutti. E già questo è sufficiente per scrivere una pagina di storia.

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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