Campagna di solidarietà per i cristiani iracheni

L’Agenzia di stampa AsiaNews ha lanciato una raccolta fondi per contribuire concretamente alle necessità dei cristiani perseguitati

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“Adotta un cristiano di Mosul”. È questo il motto della raccolta fondi lanciata da AsiaNews per sostenere i fedeli nel mirino dei miliziani dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante. L’Agenzia di stampa informa che “per dare da mangiare a un cristiano di Mosul per un mese occorrono 160 euro; per una settimana ne bastano 40; per un giorno, soltanto 5 euro”. I fondi raccolti saranno distribuiti al Patriarcato di Baghdad, che provvederà a distribuirli a seconda dei bisogni. Lo stesso Patriarca di Baghdad, mons. Louis Raphael Sako, aveva così descritto la situazione nel Paese mediorientale ad AsiaNews nei giorni scorsi: “Un esodo, una vera Via Crucis, con i cristiani costretti a marciare a piedi nella torrida estate irachena…. Fra loro vi sono anche malati, anziani, bambini e donne incinte. Hanno bisogno di cibo, acqua e riparo…”.

“Le migliaia di famiglie cristiane – si legge nel testo di AsiaNews – hanno dovuto fuggire minacciati di essere uccisi se non si convertivano all’islam, o se non accettavano di pagare la jiziya, la tassa dei “protetti” sotto una rigida sharia. Nella fuga essi sono stati costretti a lasciare tutto nelle mani dei loro aguzzini”.

“Davanti a questa tragedia – prosegue -, papa Francesco continua a inviare messaggi di solidarietà e appelli alla comunità internazionale affinché agisca per fermare le violenze e le sopraffazioni contro la comunità locale”. AsiaNews ha deciso di rispondere a questo appello con una raccolta fondi da destinare “a questi fratelli e sorelle derubati del diritto alla vita e alla libertà”.

“Per dare da mangiare a un cristiano di Mosul per un mese occorrono 160 euro – si legge ancora -; per una settimana ne bastano 40; per un giorno, soltanto 5 euro. Invitiamo tutti i nostri lettori e amici a contribuire, ad andare oltre l’indignazione e la condanna esprimendo la nostra solidarietà al sostentamento dei cristiani iracheni. I fondi raccolti saranno inviati al Patriarcato di Baghdad, che provvederà a distribuirli secondo i bisogni di ogni famiglia”.

“Per il Patriarca di Baghdad – conclude -, aiutare i cristiani in questa emergenza, lasciandoli in Iraq, è più importante che farli fuggire all’estero. L’Iraq e il Medio Oriente necessitano della testimonianza dei cristiani.

Per ulteriori informazioni e per contribuire, è attiva una pagina di AsiaNews dedicata.

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ZENIT Staff

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