Camminare accanto all'uomo nel mondo digitale

Concluso a Barcellona, l’Incontro dei vescovi responsabili delle Comunicazioni Sociali delle Conferenze episcopali d’Europa

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Nuovi mezzi di comunicazioni sociali segnano sempre piu la società. Anche nel continente europeo, Facebook, twitter e le altre reti sociali sono diventate luoghi privilegiati d’informazione e occasioni per tessere relazioni umani, specie tra i giovani. Possono toccare profondamente la gente, rimettendo al centro forme di linguaggi e metodi, vecchi e moderni. Qui si pongono delle possibilità e dei doveri nuovi per portare il lieto messaggio del Vangelo a tutti.

L’evangelizzazione passa anche attraverso il simbolismo espresso nell’arte e nella relazione tra liturgia ed architettura. L’arrivo di Papa Francesco ha anche modificato la percezione della Chiesa da parte dei media. #Pontifex ha superato i dieci milioni di followers. E allora è possibile evangelizzare in Internet? Alla luce del decreto conciliare “Inter Mirifica”, di cui ricorre quest’anno il cinquantesimo dalla pubblicazione, una quarantina di Vescovi ed delegati delle comunicazioni sociali delle Conferenze episcopali si sono interrogati a Barcellona sulle sfide dell’annuncio di Gesù oggi.

Per tre giorni, dall’8 al10 novembre, 40 partecipanti tra vescovi e delegati delle comunicazioni sociali delle Conferenze episcopali in Europa, si sono confrontati sull’attuale comunicazione della Chiesa in Europa sotto il tema “Evangelizzare l’anima dell’Europa. L’incontro, promosso dalla Commissione CCEE delle Comunicazioni Sociali presieduta da mons. José Ignacio Munilla Aguirre, Vescovo di San Sebastián, si è svolto a Barcellona grazie all’ospitalità dell’arcivescovo locale, il cardinale Lluís Martinez Sistach.

A Barcellona, i partecipanti hanno discusso sulle sfide che interpellano oggi l’azione missionaria della Chiesa, la comunicazione di Papa Francesco, l’uso delle nuove tecnologie, la figura dell’architetto Antonio Gaudì che comunicò, in particolare nell’architettura innovativa e sacra della Sagrada Familia, la bellezza di Dio attraverso la bellezza dell’architettura. Come metteva in rilievo don Michel Remery, Vice-Segretario Generale del CCEE, i cristiani in particolare sono chiamati  a comunicare bene, utilizzando ogni mezzo, con particolare attenzione alla bellezza.

Indipendente dal suo scopo, ogni comunicazione veramente cristiana viene fatta innanzitutto con l’autentica testimonianza di una relazione vissuta con Cristo, dimostrato in modo bellissimo da Papa Francesco. Nel corso dell’incontro, i partecipanti sono stati informati anche sulle modalità di utilizzo delle nuove tecnologie che hanno modificato radicalmente la comunicazione dell’arcidiocesi di Barcellona, o ancora il loro utilizzo nel promuovere ed informare i manifestanti partecipanti alla ‘manif pour tous’, movimento sociale sorto in Francia in seguito alla decisione del governo francese di votare la legge sul matrimonio di coppie dello stesso sesso e l’adozione da parte loro di bambini. Anche il tema delle applicazioni per smartphone, con la testimonianza di Gustavo Entrala, sviluppatore di App per smartphone ed in particolare della PopeApp, è stato oggetto di discussione. Tutte queste esperienze sono fonti d’ispirazione per i partecipanti e dimostrano che questi mezzi possono essere delle chiare risposte alle sfide poste alla Chiesa oggi.

La relazione di fondo è stata affidata a mons. Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali che ha ripercorso la storia del magistero ecclesiale in relazione alla missione evangelizzatrice della Chiesa attraverso i mezzi di comunicazione sociali a partire dal decreto conciliare, Inter Mirifica.

In un’epoca sempre più segnata dal rapito mutamento delle forme di comunicazione che mettono in campo nuovi linguaggi comunicativi, la Chiesa sviluppa l’attenzione e l’utilizzo dei mezzi di comunicazione sociale per svolgere la sua missione evangelizzatrice. Essa deve confrontarsi in particolare con le nuove tecnologie, giunte con la diffusione dell’accesso ad internet e la telefonia mobile, e con i più moderni linguaggi comunicativi.

La Chiesa non è chiamata a evangelizzare internet, ma ad evangelizzare in internet. Si tratta di annunciare il Vangelo con modalità comunicative più moderne, rispettose ed efficaci. La comunicazione non può essere solo fatta di parola, ma innanzitutto dalla carità che si fa vicinanza alle persone laddove si trovano, nella fattispecie nel continente digitale, camminando accanto a loro.

Facebook e Twitter sono strumenti che per la loro diffusione capillare permettono anche l’informazione e un nuovo approccio alla politica, come ha testimoniato Ludovine de la Rochère, Presidente di “Manif pour tous”, presentando l’esperienza di mobilitazione massiva francese.

Trans-medialità, è la parola d’ordine invece che è stata alla base del ripensamento della comunicazione dell’arcidiocesi di Barcellona, come è stato presentato dal Cardinale Sistach e il direttore dell’ufficio delle comunicazioni sociali dell’arcidiocesi, il diacono Ramon Ollé.  A partire dal bollettino diocesano tradizionale, gli esperti locali hanno saputo implementare un sistema diversificato e di approfondimento dell’informazione religiosa che coniuga mezzi di comunicazioni ‘tradizionali’ e nuove tecnologie, rispondendo così alla necessità di adattamento del contenuto proposto alla diversa età dell’utenza.

Mons. Jose Ignacio Munilla, Presidente della Commissione CCEE, si è soffermato sulla comunicazione di Papa Francesco, nei suoi prima otto mesi di pontificato: si tratta di un modo profondo e semplice di comunicare che va all’essenzialità del messaggio cristiano. Quando Papa Francesco parla del Vangelo, non parla di un contenuto estraneo alla sua vita: parla di Qualcosa in cui crede. Allo stesso tempo, molti hanno sottolineato l’attenzione che rivolge ad ogni persona. Il suo messaggio non è per le masse, ma tocca il cuore dei singoli uomini. Pertanto l’esempio di Papa Francesco è stato un’occasione per riflettere sulle modalità dell’annuncio: cominciare dai metodi o piuttosto dalla fede che il comunicatore, vescovo o meno, desidera comunicare.

Nel corso dell’incontro di Barcellona, è stato presentato ai partecipanti il nuovo sito del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa da venerdì online all’indirizzo www.ccee.eu. Infine, i partecipanti hanno sottolineato l’importanza del ritrovarsi insieme tra vescovi che svolgono il medesimo servizio nel campo delle comunicazioni sociali per facilitare il sostegno reciproco nell’affrontare comune sfide e per lo scambio di esperienze.

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ZENIT Staff

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