Brasile: Cattolici e Luterani festeggiano la Dichiarazione sulla Dottrina della Giustificazione

Il 31 ottobre si celebra il 5° anniversario della firma del documento

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BRASILIA, venerdì, 15 ottobre 2004 (ZENIT.org).- La Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB) e la Chiesa Evangelica di Confessione Luterana in Brasile (IECLB) hanno firmato congiuntamente, il 26 settembre, un comunicato in cui si sottolinea l’importanza del fatto di festeggiare il 5° anniversario della firma della Dichiarazione Congiunta sulla Dottrina della Giustificazione, siglata ad Augusta, in Germania, il 31 ottobre 1999.

Il testo del comunicato è firmato dal cardinal Geraldo Majella Agnelo, arcivescovo di São Salvador de Bahia e presidente della CNBB, e dal Dr. Walter Altmann, Pastore Presidente della IECLB.

“La Commissione Bilaterale Cattolico-Luterana, in ambito nazionale, comprende l’importanza di ricordare il Quinto Anniversario della Firma della Dichiarazione Congiunta e, per questo, raccomanda che sacerdoti e pastori diano la giusta importanza nelle loro comunità, durante i culti e le Messe del 31 ottobre (che quest’anno è una domenica) al significato della Dichiarazione Congiunta”, afferma il testo.

“Si raccomanda anche che, se possibile, Cattolici e Luterani, in ambito locale o diocesano/sinodale, promuovano qualche iniziativa pubblica in occasione di questa data”.

Secondo i leader delle due Chiese, “il giorno della firma della Dichiarazione Congiunta sulla Dottrina della Giustificazione verrà ricordato come quello in cui noi, Luterani e Cattolici, siamo stati capaci di dichiarare ufficialmente che esiste un consenso sulle verità fondamentali relative alla dottrina della giustificazione”.

“Non si è trattato soltanto di una dichiarazione, ma di un evento che ha suscitato grande gioia e celebrazione, perché – se non abbiamo ancora raggiunto la meta finale – possiamo compiere, con l’aiuto di Dio, un passo importante verso l’unità piena e visibile”.

La CNBB e la IECLB affermano che “la firma della Dichiarazione Congiunta rappresenta, infatti, una testimonianza comune dell’essenza del Vangelo. Questo gesto è molto importante nel nostro mondo attuale, di fronte alla crescente secolarizzazione e alla crisi del senso della vita, e nella cultura post-moderna. In un mondo afflitto da tanti conflitti, i Cristiani devono poter dare una testimonianza comune di pace e riconciliazione, elementi fondamentali del messaggio cristiano”.

“Teologi di entrambe le parti hanno sottolineato, già molto tempo fa, l’esistenza di un consenso fondamentale tra Luterani e Cattolici rispetto alla dottrina biblica sulla giustificazione e la grazia”, affermano i rappresentanti delle due Chiese.

“Questo consenso ci ha anche permesso di dichiarare che le condanne reciproche del XVI secolo riguardo alla giustificazione non si applicano all’intesa luterana e cattolica. In questo modo la nostra comunione ha acquisito maggior profondità e realtà, anche se è ancora lungi dall’essere completa”.

Al paragrafo 15 della Dichiarazione congiunta si afferma: “Insieme confessiamo che non in base ai nostri meriti, ma soltanto per mezzo della grazia, e nella fede nell’opera salvifica di Cristo, noi siamo accettati da Dio e riceviamo lo Spirito Santo, il quale rinnova i nostri cuori, ci abilita e ci chiama a compiere buone opere”.

Nella lettera datata 6 febbraio 2004 e firmata dal Pastore Ishmael Noko, Segretario Generale della Federazione Luterana Mondiale e dal Walter Cardinale Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per l’Unità dei Cristiani, nel commentare questo passaggio si leggeva: “Un tale consenso ci ha permesso […] di dichiarare che le reciproche condanne del XVI secolo relative alla giustificazione non si applicano più alle concezioni luterana e cattolica presentate nella Dichiarazione congiunta”.

“Così, la nostra comunione è diventata più profonda e reale, anche se incompleta”, continuava poi.

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ZENIT Staff

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