Biglietto, prego!

Anche in un dialogo con un controllore possono emergere espressioni che riecheggiano il festoso incontro dell’uomo con Gesù

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Appena m’affaccio all’interno della stazione odo gli altoparlanti che a massimo volume annunciano gravi ritardi, treni soppressi. Mi trovo, per farla breve, nella tipica e confusa situazione di chi deve a tutti i costi partire, ma proprio non sa… quale pesce pigliare. Ma…dopo aver sentito nominare la mia stazione d’arrivo, salgo d’istinto sul primo treno in partenza.

Sbagliando tutto, mi trovo seduto nella carrozza di prima classe. Avevo la certezza, anche se scusabile, di essere fuori posto; pronto comunque a spiegare al controllore quanto era successo e i motivi del mio comportamento.

“Prego, biglietto!” Per spiegarmi meglio, mi alzo in piedi; ma… il controllore mi guarda e, accennando ad un sorriso, mi precede: “Ma noi ci conosciamo”. Salutandomi stava proseguendo senza controllare “l’errore”. Ero già intenzionato a farlo; ma rincuorato dalla certezza della comprensione, lo fermo e gli “confesso” la mia posizione errata.

Mi guarda sorridendo compiaciuto… “da tempo volevo incontrarti” e, mentre prende nota del mio errore, non cessa di rallegrarsi del caso fortunato. Proseguendo a controllare altri biglietti, mi assicura: “appena ho finito…ritorno”.

Nella cordialità del nostro dialogo, sono emerse espressioni che per me  riecheggiano il festoso incontro dell’uomo con Gesù:

“Grazie d’avermi trovato”.

“Se io non fossi stato irregolare, non t’avrei cercato”.

“Se tu non avessi sbagliato, non m’avresti incontrato.”

Felice colpa…!

Ciao da p. Andrea

***

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Andrea Panont

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