Benedetto XVI promuove il dialogo di pace in Colombia

Per superare un conflitto di più di 40 anni, che costa ogni anno migliaia di vite

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CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 9 febbraio 2007 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha promosso con decisione questo venerdì il dialogo di pace per porre fine al conflitto colombiano e ha incoraggiato l’opera svolta dalla Chiesa al servizio della riconciliazione nazionale.

“Si devono compiere tutti gli sforzi necessari per pacificare il Paese, per restituire le persone sequestrate alle loro famiglie, per ridare sicurezza e una vita normale a milioni di persone”, ha affermato.

“Questi segnali darebbero fiducia a tutti, anche a quanti sono stati coinvolti nella lotta armata”, ha aggiunto ricevendo le lettere credenziali del nuovo ambasciatore della Colombia presso la Santa Sede, Juan Gómez Martínez, ex Direttore del quotidiano “El Colombiano”, che è stato anche sindaco di Medellín e governatore dello Stato di Antioquia.

Nel discorso consegnato al neoambasciatore, il Vescovo di Roma ha riconosciuto “le sfide richieste dal portare avanti un dialogo di pace, necessario nonostante i molteplici scogli che sorgono sul cammino”.

“Queste aspirazioni raggiungono la loro piena realizzazione solo quando Dio viene considerato il centro della vita e della storia umana”, ha affermato.

Il Papa ha sottolineato “l’importante opera della Chiesa cattolica per la riconciliazione nazionale” che contribuisce a superare il violento conflitto interno che dura in Colombia da più di quarant’anni, costando migliaia di vite all’anno.

“Oltre alla partecipazione diretta di alcuni Vescovi, sacerdoti e religiosi alle azioni intraprese per costruire la pace, la sua voce è risuonata anche nei momenti decisivi della vita colombiana, ricordando quali sono le basi insostituibili del vero progresso umano e della convivenza pacifica”, ha ricordato.

La Chiesa, ha proseguito, ha esortato “i cattolici e gli uomini di buona volontà a seguire la via del perdono e della responsabilità comune per instaurare la giustizia”.

Il Papa ha rivolto un accorato appello a porre fine al “crudele flagello dei sequestri, che attentano in modo così grave contro la dignità e i diritti delle persone”.

“Accompagno con la mia preghiera quanti si trovano ingiustamente privati della libertà ed esprimo la mia vicinanza alle loro famiglie, confidando nella loro prossima liberazione”, ha detto.

Il Pontefice ha infine promosso le opere realizzate dalle diocesi in Colombia nel “prestare assistenza umanitaria ai più bisognosi, soprattutto agli sfollati, così numerosi in Colombia, così come alle vittime della violenza”.

“In questo modo testimoniano anche lo sforzo della Chiesa che, sempre nel contesto della sua missione e nelle circostanze che vive la Nazione, è artefice di comunione e di speranza”, ha concluso.

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ZENIT Staff

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