Benedetto XVI: Paolo VI, profetico nel capire i rischi di un progresso senza valori etici

Concerto a Castel Gandolfo per i 110 anni dalla nascita di questo Papa

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CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 26 settembre 2007 (ZENIT.org).- Papa Paolo VI, che riuscì a guidare abilmente la Chiesa attraverso il Concilio Vaticano II, fu profetico nel mettere in luce le contraddizioni insite in un progresso sciolto da fondamenti etici e spirituali.

Sono queste le parole pronunciate dal Santo Padre, che ha presenziato mercoledì il Concerto offerto dall’Orchestra Festival Pianistico Internazionale “Arturo Benedetti Michelangeli” di Brescia e Bergamo in occasione del 110° anniversario della nascita di Papa Paolo VI, avvenuta proprio il 26 settembre del 1897 a Concesio, in provincia di Brescia.

Il programma includeva musiche di Antonio Vivaldi, Johann Sebastian Bach, Wolfgang Amadeus Mozart. Come solisti, vi erano Marco Rizzi al violino e Alexander Romanovsky al pianoforte.

Ha diretto l’Orchestra il maestro Agostino Orizio, 85 anni, allievo del leggendario pianista Arturo Benedetti Michelangeli, cui è intitolato il Festival e bresciano come Michelangeli e Papa Montini, al quale fu legato da amicizia personale.

Al termine dell’esecuzione musicale il Papa, dopo aver salutato i presenti, ha voluto rendere omaggio allo “spirito di saggezza evangelica” con cui Papa Montini “ha saputo guidare la Chiesa durante e dopo il Concilio Vaticano II”.

“Egli ha avvertito, con profetica intuizione, le speranze e le inquietudini degli uomini di quell’epoca; si è sforzato di valorizzarne le esperienze positive cercando di illuminarle con la luce della verità e dell’amore di Cristo, l’unico Redentore dell’umanità”, ha aggiunto.

“L’amore che nutriva per l’umanità con i suoi progressi, le meravigliose scoperte, i vantaggi e le agevolazioni della scienza e della tecnica, non gli ha però impedito di porre anche in evidenza le contraddizioni, gli errori e i rischi di un progresso scientifico e tecnologico sganciato da un saldo riferimento a valori etici e spirituali”.

“Paolo VI è stato prudente e coraggioso nel guidare la Chiesa con un realismo ed un ottimismo evangelico, alimentati da indomita fede”.

“Egli ha auspicato l’avvento della ‘civiltà dell’amore’, convinto che la carità evangelica costituisce l’elemento indispensabile per costruire un’autentica fraternità universale”.

“Soltanto Cristo, vero Dio e vero uomo, può convertire l’animo umano e renderlo capace di contribuire a realizzare una società giusta e solidale”, ha detto.

“Preghiamo – ha affermato prima di congedarsi – perchè il suo esempio e i suoi insegnamenti siano per noi incoraggiamento e stimolo ad amare sempre più Cristo e la Chiesa, animati da quell’indomita speranza che ha sorretto Papa Montini sino al termine della sua esistenza”.

L’Orchestra del Festival Pianistico Arturo Benedetti Michelangeli è sorta nel 1963 con il nome del liutaio Gasparo da Salò per iniziativa di Agostino Orizio, che ne è tuttora il direttore stabile. Nel 1964 l’Orchestra è divenuta il complesso da camera ufficiale del Festival “Michelangeli”.

Parallelamente ha iniziato, sempre sotto la guida di Agostino Orizio una propria attività in campo internazionale che l’ha portata ad esibirsi negli Stati Uniti, in Sudafrica, in Asia e in tutta Europa, nei più grandi teatri e presso le maggiori istituzioni concertistiche, collaborando con solisti di fama mondiale.

Il Festival Pianistico Internazionale “Arturo Benedetti Michelangeli”, che mira a conseguire la maggior diffusione della cultura musicale tra il pubblico, è considerato uno dei più importanti Festival mondiali dedicati al pianoforte. Dal 1988 appartiene all’Association Européenne des Festivals.

Nato nel 1964 come omaggio al grande pianista Arturo Benedetti Michelangeli, per iniziativa del maestro Agostino Orizio si è subito esteso a Bergamo con l’entusiastico appoggio dello stesso Michelangeli.

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ZENIT Staff

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