Benedetto XVI: le religioni sono “una forza di pace e riconciliazione”

Durante l’incontro privato con il Presidente del Direttorato degli Affari Religiosi

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ANKARA, martedì, 28 novembre 2006 (ZENIT.org).- Questo martedì pomeriggio, durante un incontro privato con il Presidente del Direttorato degli Affari Religiosi, il professor Ali Bardakoglu, Benedetto XVI ha affermato che le religioni sono “una forza di pace e riconciliazione” ed ha ribadito per questo l’importanza di stabilire un dialogo costruttivo.

Quest’oggi, dopo essersi incontrato con il Vice-Primo Ministro Mehmet Ali Þahin alla Guest House del Palazzo Presidenziale, il Papa ha quindi raggiunto in auto la Presidenza per gli Affari Religiosi “Diyanet” di Ankara.

L’incontro privato si è tenuto nello studio del Presidente per gli Affari Religiosi, in presenza delle due delegazioni formate da nove fra Cardinali e Vescovi, che accompagnano il Papa nel suo viaggio apostolico, e nove personalità della comunità musulmana.

In particolare hanno partecipato all’incontro il Cardinale Tarcisio Bertone – Segretario di Stato vaticano –, il Cardinale Paul Poupard – Presidente dei Pontifici Consigli della Cultura e per il Dialogo Interreligioso – e il Cardinale Nasrallah Pierre Sfeir – Patriarca di Antiochia dei Maroniti –.

Nel suo discorso pronunciato a braccio e in italiano, il Papa ha qualificato da subito l’avvenimento come un “incontro simbolico” per rilanciare le religioni come “una forza di pace e riconciliazione”.

Il Vescovo di Roma ha indicato che la Chiesa cattolica sta portando avanti i rapporti con le altre religioni “nella scia del Concilio Vaticano II”, soprattutto alla luce della Dichiarazione conciliare “Nostra Aetate”, che ha rappresentato “una nuova pagina nella storia della nostra fede”.

Successivamente ha richiamato il fondamento comune delle tre principali fedi monoteistiche, sottolineando il “rispetto per questa comunione nella radice abramitica”.

Le religioni hanno “una forza della ragione che apre altre forze”, e per questo va promosso il “dialogo come strumento di incontro fra le culture e le religioni”, senza giungere a snaturamenti o sincretismi perché nella “ferma coerenza alla fede ci apriamo all’altro”.

Più tardi il Papa ha accennato ai punti di contatto fra islam e cattolicesimo nel modo di vivere la religiosità parlando del “digiuno come rinuncia al materiale per lo spirituale”, una pratica questa molto sentita anche dai musulmani specialmente nel mese di Ramadan.

Infine, il Vescovo di Roma ha espresso un auspicio a trovare nuove vie per “intensificare il dialogo”.

Rispondendo al breve discorso improvvisato dal Papa, il Presidente per gli Affari Religiosi ha rilevato “la grande importanza del dialogo interreligioso e interculturale e tra le civiltà”, ponendo l’accento sul rilievo assunto dalla “comunicazione” in questo ambito.

Questo dialogo, ha proseguito, va però fondato su “una base sana” dove gli “uomini e le donne imparano a rispettare le diverse religioni e culture”, che rispecchiano “la diversità nel mondo dovuta anche alla creazione”.

“L’Islam e le altre religioni sono strate create anche per contribuire alla pace” e attraverso questo “possiamo progredire sulla via del dialogo, discutere e parlare insieme”.

Più tardi il Presidente per gli Affari Religiosi ha voluto omaggiare il Santo Padre e la sua delegazione di un dossier sulla struttura, il funzionamento e i compiti sociali del Direttorato da lui presieduto insieme ad un dono.

Il Papa ha ricambiato consegnando una stampa antica incorniciata che ritraeva il Colosseo e le monete del Pontificato.

Concluso l’incontro privato, Benedetto XVI e il Presidente per gli Affari Religiosi si sono recati nella Conference Room della “Diyanet” per pronunciare i discorsi ufficiali.

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ZENIT Staff

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