Benedetta nei Giardini Vaticani la statua della "Virgen del Cobre" Patrona di Cuba

Questa mattina la cerimonia presieduta dal card. Bertone. L’effigie, riproduzione dell’originale in bronzo, è un dono dei vescovi cubani per Papa Francesco

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Si è stipulato un profondo legame spirituale, questa mattina, tra l’isola di Cuba e Città del Vaticano. Ed è tutto merito di Maria, o meglio della “Virgen de la Caridad del Cobre”, la Patrona di Cuba la cui antica effigie è stata posta oggi nei Giardini Vaticani, durante una cerimonia di benedizione presieduta dal Segretario di Stato emerito il cardinale Tarcisio Bertone.

La riproduzione dell’immagine mariana è un dono per Papa Francesco da parte dei vescovi dell’Isola caraibica, una delegazione dei quali ha presenziato stamane alla cerimonia. E il Santo Padre – ha affermato il cardinale Bertone – “è a conoscenza dell’omaggio che noi oggi rivolgiamo a Maria in questi giardini”.

Oltre a quella del Papa regnante, il porporato ha assicurato anche la benevolenza del Papa emerito, Benedetto XVI, che ‘incontrò’ l’immagine della Virgen durante il suo “indimenticabile” viaggio a Cuba del 2012. In quell’occasione, Ratzinger visitò il santuario della Caridad del Cobre e ritrovò questa bella icona che già gli avevano presentato i vescovi cubani donandogliene una riproduzione, in occasione della visita ad limina del 2008.

La stessa replica che il Pontefice benedisse in quell’occasione, oggi è stata posta nel percorso dei Giardini, vicino alla Torre di San Giovanni. “Papa Benedetto – ha quindi affermato il card. Bertone – ci segue con particolare amore”.

Con lo stesso amore, il Camerlengo di Santa Romana Chiesa ha poi benedetto la piccola statua. Ma prima di procedere al Rito, ha ricordato l’affascinante storia di questa immagine che racchiude secoli di fede e devozione: dal ritrovamento nelle acque del mare della Bahía de Nipe, da parte di tre schiavi che lavoravano nella miniera di rame di Barajagua, intorno al 1612, fino all’arrivo, quasi 15 anni dopo, nel centro minerario di “El Cobre”, dove in seguito sarebbe sorto il Santuario.

In una piccola immagine di bronzo è quindi riassunta l’intera storia di un popolo. Per questo per i cubani l’intronizzazione oggi della propria Patrona nel cuore della Chiesa cattolica mondiale è stato un vero e proprio evento. Tanto che alcune chiese dell’isola caraibica hanno suonato a festa le campane per parteciparvi idealmente.

Non ha misura infatti il legame tra la Vergine e Nostra Signora della Carità del Cobre e gli abitanti di Cuba, che – ha sottolineato Bertone – “considera come sua patrona e la chiama semplicemente, con affetto e delicatezza, ‘Cachita’, sperimentando sempre i benefici della sua materna protezione”.

Lo affermava anche Giovanni Paolo II “quando diceva che la storia cubana è piena di meravigliose dimostrazioni di amore alla sua Patrona”. E Maria stessa – ha ricordato il cardinale – “nella storia latinoamericana, si è fatta portavoce della necessità dei popoli di conoscere la buona novella e di aderire alla fede in Gesù Cristo. In lei si sono incontrati in misteriosa fecondità il desiderio dell’umanità e la promessa di Dio”.

Ne sono una dimostrazione anche i diversi santuari “sorti in tutti i Paesi dell’America latina”, nei quali “il popolo risponde alla fede e lo fa con le espressioni della propria cultura e dei propri costumi”. In ognuno di questi luoghi sacri – ha rimarcato il Segretario di Stato emerito – “vengono riproposte le parole evangeliche fondamentali: la scelta degli umili come prediletti di Dio, l’annuncio di salvezza che Maria ci dona insieme alla vita del Figlio, la purificazione che orienta il cammino dell’uomo, la ricerca della luce che illumina il giorno terreno, il coraggio della sofferenza che spalanca i cuori alla speranza, l’incontro con il sacro, così presente nel mondo e così disponibile a tutti”.

Parole, queste del cardinale, che hanno trovato eco nell’intervento del presidente della Conferenza episcopale cubana, mons. Dionisio Guillermo García Ibañez, arcivescovo di Santiago de Cuba, il quale ha sottolineato le grandi difficoltà che la popolazione di Cuba ha dovuto superare nel corso dei secoli. Sempre, però, appoggiati a Maria.

“La Vergine è stata sempre un punto di riferimento per la gente” di Cuba, ha affermato il presule, spiegando così una forte devozione che si è manifestata “prima di tutto nelle case, nei cuori, nelle cappelle, lì dove vivono”. “I cubani se ne sono andati in molti Paesi del mondo e anche la Vergine è andata con loro. Abbiamo passato tutto assieme a Lei e Lei assieme a noi”, ha aggiunto mons. Ibañez. Ha ringraziato quindi tutti missionari, che, con pazienza e fede, svolgono da anni, giorno dopo giorno, una intensa opera apostolica e caritativa nell’isola.

Alla cerimonia di stamane era presente anche il cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato vaticano, il quale, ambientando la cerimonia, aveva richiamato ai presenti la devozione alla Vergine come “aiuto nel cammino della vita cristiana”. La statua della Virgen del Cobre “sarà da ora in poi visibile ai pellegrini e ai turisti che visiteranno i Giardini Vaticani”, ha detto con soddisfazione, e si affiancherà alle altre immagini mariane già presenti.

Oltre a Bertello, in rappresentanza del Governatorato, erano presenti anche il segretario generale, mons. Fernando Vergez, e alcuni membri della direzione dei Servizi Tecnici. La delegazione dell’episcopato cubano era composta invece, oltre da mons. Ibañez, anche dal vescovo di Holguín-Las Tunas, mons. Emilio Aranguren Echeverría e dall’emerito mons. Héctor Luis Peña; dal vescovo di Guantánamo-Baracoa, mons. Wilfredo Pino Estévez; dal vescovo di Santa Clara, mons. Arturo González Amador e dall’ausiliare de L’Avana, mons. Juan de Dios Hernández Ruíz.

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Per approfondire la storia della “Virgen de la Caridad de El Cobre”, cliccare qui

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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