Gender symbols for homosexuality

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Basilicata: mozione contro il gender nelle scuole

Presentata ieri, è stata per ora condivisa da nove consiglieri su ventuno

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Dopo le polemiche delle scorse settimane, si mobilitano anche le istituzioni per salvaguardare il principio del diritto prioritario dei genitori all’educazione dei propri figli. Nel Consiglio Regionale della Basilicata, ieri è stata presentata una mozione, per il momento condivisa da nove consiglieri su ventuno, con l’intento di impegnarsi affinché nelle scuole di ogni ordine e grado della regione “non venga introdotta la ‘teoria del gender’ e che venga rispettato il ruolo della famiglia nell’educazione all’affettività e alla sessualità”.
 
È così che la Basilicata prova a riconoscere il diritto dei genitori all’educazione dei figli sancito dall’art. 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e dall’art. 29 della nostra Costituzione. La mozione impegna inoltre affinché “si educhi a riconoscere il valore e la bellezza della differenza sessuale e della complementarietà biologica, funzionale, psicologica e sociale che ne consegue”. In questo modo – prosegue il testo – “gli studenti impareranno anche che la madre e il padre, nella famiglia, ancor più che nel mondo del lavoro o in altri contesti, apportano la loro propria ed insostituibile ricchezza specifica”.
 
Significativa la richiesta affinché vi sia un’educazione “al rispetto del corpo altrui ed al rispetto dei tempi della propria maturazione sessuale ed affettiva”. In tal modo, vengono tutelate le specificità neurofisiologiche e psicologiche dei ragazzi e delle ragazze. I corsi di educazione all’affettività e alla sessualità – infine – vanno “concordati con i genitori e non imposti senza alcuna informazione a riguardo e senza consenso esplicito e consapevole”.
 
La mozione è stata accompagnata da un vasto ed imparziale dossier informativo, parzialmente fornito dall’associazione ProVita Onlus. Oltre ai nove consiglieri, appartenenti a ogni schieramento politico, altri loro colleghi hanno mostrato interesse ma hanno chiesto tempo per potersi meglio documentare. “Ciò dimostrerebbe che non sono solo le famiglie a non aver idea di cosa sia la ‘teoria del gender’, ma anche la politica non ha ben chiaro cosa si vuole insegnare ai nostri bambini nelle scuole, sin dagli asili nido”, ha dichiarato Toni Brandi, presidente di ProVita.
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ZENIT Staff

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