Foto: Arcidiocesi Bari-Bitonto

Bari. Bartolomeo: "Oriente e Occidente uniti da San Nicola"

Il patriarca di Costantinopoli ha celebrato ieri i Vespri per la consegna della Chiesa del Sacro Cuore alla comunità Greco-Ortodossa di Bari

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“Il dialogo teologico tra le nostre Chiese avanza, i rapporti sono fraterni, rispettosi, calorosi, e anche quando le difficoltà compaiono, la pazienza e la preghiera sono le nostre armi”. Così il patriarca ecumenico Bartolomeo nella sua omelia di ieri, durante i Vespri per la consegna della Chiesa del Sacro Cuore alla Comunità Greco-Ortodossa di Bari.

“Un gesto d’amore” lo ha definito il primate ortodosso – che ieri mattina ha inaugurato l’anno accademico della Facoltà Teologica pugliese, ricevendo anche il premio ecumenico «San Nicola» -, un segno che ribadisce il forte legame tra la Chiesa di Bari e il Trono Ecumenico di Costantinopoli, quale “frutto maturo delle relazioni delle nostre Santissime Chiese” avviate dopo l’incontro di 50 anni fa a Gerusalemme tra Paolo VI ed il Patriarca Atenagora.

“Sono lontani quegli anni, ma in questo tempo il Signore, il Re della Pace e Salvatore delle nostre anime, ha operato con potenza”, ha detto Bartolomeo. E ha ringraziato San Nicola, il Santo di Mira venerato da cattolici e ortodossi, le cui reliquie riposano a Bari, che con la sua preghiera e intercessione ha rinvigorito le reciproche relazioni.

“Mira e Bari, Oriente e Occidente sono spiritualmente legati attraverso questo Santo, la cui venerazione ha varcato tutti i confini degli uomini”, ha sottolineato infatti il patriarca. “Egli è il Santo forse più venerato nell’Oriente Cristiano, dopo la Vergine Maria, la Madre di Dio, la Theotokos, e per questo ogni anno si riversano in questa città miglia di pellegrini ortodossi da tutti gli angoli della terra, per poter passare accanto alla Cripta del Santo, per essere pellegrini con Lui, per ottenere una grazia con le Sue preghiere”.

“È confidenziale il rapporto che il fedele ortodosso ha con i Santi, ma è familiare il rapporto che tantissimi fedeli hanno con San Nicola”, ha aggiunto Bartolomeo, ricordando a testimonianza di ciò “il grande numero di Chiese a Lui dedicate e anche la Sua Icona è tra le icone più conosciute e venerate”.

San Nicola “non è solo il Santo del mare, che ricorda il suo transito da Mira a Bari”, ma anche “il Santo della verità, della mitezza e della giustizia”. Come canta la Innologia della Chiesa d’Oriente, “Egli è immagine di mitezza e Maestro di continenza” che ha difeso la verità delle fede contro l’eresia ariana e che mostrò tutta la sua etica e sapienza anche al Concilio di Nicea nel 325. “Fu un vescovo mite ma giusto”, ha detto Bartolomeo, che “seppe organizzare la Chiesa di Cristo con grande attenzione alla purezza della fede e alla giusta condotta della vita dei fedeli”.

“Con la umiltà ha raggiunto alte vette e con la povertà la ricchezza. E quindi un esempio di fede per i credenti di ogni epoca, è il Santo della confidenza, e della rettitudine. Per questo è anche un Santo ecumenico, che unisce tutti in un abbraccio davanti all’Altare di Dio”.

“È l’abbraccio che sentiamo questa sera”, ha sottolineato il patriarca ortodosso rivolgendosi all’arcivescovo di Bari-Bitonto, mons. Francesco Cacucci, “per la concessione di questo Sacro Tempio per gli usi liturgici della nostra locale Comunità Greco-Ortodossa”. “La Chiesa è infatti il centro della vita parrocchiale, è il luogo in cui si celebra il Santo Mistero della Divina Eucarestia e tutti gli altri Santi Misteri, è il luogo della contemplazione e della preghiera, è il luogo in cui la Liturgia forma la Comunità”.

Bartolomeo ha concluso la sua omelia affidando la comunità greco-ortodossa barese alle preghiere di San Nicola, “il Santo dell’Unità”, di cui ha invocato la benedizione per l’intera città e per “tutti coloro che vivono, operano e lavorano per il bene di essa”. 

[A cura di Salvatore Cernuzio]

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ZENIT Staff

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