A woman prays before the site of a deadly bomb attack at the sacred Erawan Shrine

ANSA

Bangkok: i leader interreligiosi in preghiera sul luogo della strage

Intanto la polizia ha diffuso l’identikit del presunto attentatore: è l’uomo con la t-shirt gialla ripreso dalle telecamere di sorveglianza. Secondo le forze dell’ordine, non è l’unico ad aver agito ma membro di una “rete”

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Leader buddisti, musulmani, sikh, induisti e cristiani si riuniranno tutti domani nel tempio induista di Erawan, luogo dell’attentato che il 17 agosto ha provocato 22 morti e oltre 126 feriti, per una preghiera interreligiosa di pace. Lo riferisce Fides, informando che saranno presenti anche i rappresentanti della Chiesa cattolica: la Conferenza Episcopale manderà un suo delegato per esprimere “solidarietà e vicinanza alla popolazione thailandese e invocare l’unità e la pace in questo momento difficile”. All’incontro parteciperanno anche le autorità civili, come i rappresentanti della città di Bangkok e del governo.

I vescovi cattolici hanno preparato un breve messaggio alla nazione che sarà condiviso per l’occasione. Il testo esprime condoglianze alle vittime e condanna ogni forma di violenza. Inoltre i vescovi esortano la popolazione thai a non dividersi e a ritrovare l’unità per affrontare il futuro in un clima di pace e riconciliazione. La Chiesa cattolica assicura la fervente preghiera per le famiglie delle vittime e il suo pieno sostegno all’intera nazione, incoraggiandola in un momento di dolore e sgomento. 

Intanto sembrano essere arrivate a una svolta le indagini sull’attentato di lunedì, avvenuto in pieno centro. Le autorità thailandesi hanno emesso un mandato d’arresto per un “uomo straniero” di “origini miste” ma di cui per ora non si conosce il nome. Si tratta del giovane con la maglietta gialla, la folta capigliatura e uno zainetto rosso ripreso da alcune telecamere di sorveglianza. Le forze dell’ordine hanno diffuso un dettagliato identikit, spiegando che l’attentatore parlava una “lingua straniera che non era l’inglese”. La polizia è certa che non sia l’unico ad aver agito ma che vi sia una “rete” di persone dietro la strage. Già nel video emergerebbero altre due figure ritenute “sospette”.

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ZENIT Staff

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