Daily meditation on the Gospel

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Avranno rispetto per mio figlio — Meditazione quotidiana

Meditazione della Parola di Dio di Venerdì 17 Marzo 2017

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Lettura
La cacciata dei venditori dal Tempio (Mt 21,12-17) ha posto due problemi: l’autorità di Gesù e i requisiti per stare davanti a Dio. Gesù risponde spostando il problema: il regno di Dio non è uno spazio spiritualizzato, ma una chiamata all’impegno personale. Con due citazioni, dai Profeti (v. 13) e dai Salmi (v. 16), Gesù pone l’equilibrio fra la preghiera e il farsi bambini. Ecco allora che nel lavoro della vigna i figli diventano dipendenti (parabola dei due figli: 21,28-32) e i dipendenti diventano comproprietari, mostrando che c’è una sola autorità, quella della Parola di Dio, alla quale, per non essere costruttori inutili, tutti devono obbedire.
Meditazione
Duplice la Luce sul Tabor: Alleanza (Mosè), Testimonianza (Elia), Traditio-Redditio. Duplice l’economia di grazia che ci avvolge: Dono-Restituzione. Il Dono di Vita ricevuto nella Creazione contiene molteplici potenzialità; la restituzione in offerta del Dono di Vita avviene attraverso la via singolare della scelta in uno stato di vita particolare. Ricordo, durante gli anni di formazione, quando un ragazzo lasciava il Seminario si sentiva improvvisamente elettrizzato: laurea, lavoro (allora!), ragazza, casa, famiglia, amici, ecc. Non dubito che ciascuno abbia poi trovato stabilità nella nuova forma di vita, però quel momento era un ritorno ad uno stato ancora magmatico, dove l’amministrazione della propria vita non era ancora confluita nella restituzione di essa a Colui che l’aveva data. Noi che restavamo continuavamo a vivere in preghiera e studio i nostri desideri, non privi di conflitti, anche lacerazioni e atteggiamenti difensivi, eppure nella certezza di costruire una storia personalissima e inedita con il Signore. Questo è solo un esempio per illustrare come la Restituzione del Dono sia su un registro diverso rispetto all’Accoglienza di esso. Tutto ci viene dato perché, apprezzandolo, impariamo a servire il Donatore; poi si deve servire e basta, in un certo stato di vita liberamente scelto, nei limiti e condizionamenti della scelta; qui il Signore chiede continuamente il frutto della nostra libertà. Nello scegliere continuamente Colui che ci ha scelto, nella scelta particolare fatta da noi, sta la perfezione. Qui Teresa D’Avila è straordinariamente netta: «Se uno non è perfetto, gli occorre più animo per divenirlo che non per subire un rapido martirio, perché senza una speciale grazia di Dio, la perfezione non si acquista che poco a poco» (Vita, 31,17).
Preghiera
Padre, ami tanto tutti i tuoi figli che per quelli ribelli hai dato l’Unico Giusto e, anche se molti non capiscono il suo sacrificio, non smetti mai di raccogliere ciò che noi scartiamo, per porre un nuovo fondamento, per piantare nuovi germogli. Aiutaci a ricominciare sempre dalle nostre coscienze.
Agire
Mi dedicherò a mettere a fuoco qualche problema di relazione all’interno della mia famiglia, umana o religiosa.
Meditazione del giorno a cura di don Marco Simbola, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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