Daily meditation on the Gospel

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Avanti a verità e carità

Meditazione della Parola di Dio di sabato 22 ottobre 2016 – Memoria di San Giovanni Paolo II, Papa

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Lettura
Prendendo spunto dai fatti di cronaca di allora che i suoi ascoltatori conoscevano bene, Gesù continua a rivolgere a tutti noi un pressante invito a convertirci; a non sciupare il tempo e le occasioni che ci concede; a non ritenerci, colpevolmente, “a posto”. Ma ci invita pure ad avere più fiducia in Dio, che farà di tutto per aiutarci a portare frutti di conversione e di amore nella nostra vita.
Meditazione
Gesù mostra grande capacità ad utilizzare, nella sua predicazione, gli avvenimenti della vita che, poiché erano conosciuti da tutti, facilitavano l’accoglienza e l’apprendimento del suo messaggio. I fatti di cronaca a cui fa riferimento sono un po’ come i titoli di un giornale, o le notizie principali di un telegiornale. E, come accade anche oggi, sono per lo più notizie negative: di violenza, di morte o di disgrazie. E allora come oggi, pensiamo che ci sia, manifesto o nascosto, un rapporto di causa ed effetto tra ciò che sono le persone e ciò che capita loro. Al malvagio dovrebbe capitare il male e ai buoni il bene. Eppure, proprio questo nesso viene sistematicamente smentito. E anche Gesù cerca di scalfire in noi questa convinzione: “credete che fossero più peccatori, più colpevoli; no, io vi dico”. Egli, invece ci vuole insegnare, che le disgrazie altrui devono spingerci a convertirci, altrimenti saremo stritolati dalla realtà e la nostra fine sarà peggiore. Ma la conversione, e questa volta ce lo dice con una parabola, non è soltanto o principalmente opera e merito dell’uomo, quanto dell’impegno, dell’attenzione e della magnanimità di Dio. Egli, come e più di un contadino, non si accanisce per non aver trovato frutti in noi. Non è lì a sentenziare subito la nostra condanna. Al contrario, ci incoraggia, aggiorna la scadenza, dilaziona il tempo che ci concede per riscattarci, spera che ce la possiamo fare, e fa il tifo per questo. E, come se non bastasse, ci aggiunge la fatica di dissodare il nostro cuore, di coltivarlo aggiungendo un supplemento di attenzione e di cura, di interesse e di bontà. Dio ci spera sempre, e fa e farà di tutto, per tutti. Per nostra fortuna prima che si arrenda, che dica che non c’è nulla da fare o che sentenzi di tagliare, ce ne vuole. Perché di amore, per avere fiducia in noi, ce ne vuole veramente tanto. Per questo le vie del suo amore sono veramente infinite.
Preghiera:
Signore, convertici nei pensieri e nel cuore, perché possiamo credere alle risorse infinite della tua bontà. Tu non pensi subito a toglierci il tempo e a tagliarci i viveri ma, più di quanto possiamo pensare, desiderare o immaginare, tu ci metti il tuo sudore, ti prendi cura di noi e speri sempre che ce la possiamo fare a non illuderci e a non deluderti.
Agire:
Offrirò un supplemento di fiducia a qualcuno di cui mi sono stancato, e avevo già deciso di dire basta.
***
Meditazione a cura di mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone, tratta dal mensile MessaMeditazione, per gentile concessione di EdizioniART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it.

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ZENIT Staff

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