Aumentano le vocazioni nella Repubblica Dominicana

ROMA, martedì, 15 febbraio 2011 (ZENIT.org).- Nella Repubblica Dominicana “l’aumento delle vocazioni è tangibile”. Lo ha affermato monsignor Ramón de la Rosa, Arcivescovo Metropolitano dell’Arcidiocesi di Santiago de los Caballeros, la seconda della Repubblica Dominicana.

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Nell’ultima edizione dell’articolo che pubblica ogni settimana con il titolo “Attesto e assicuro”, il presule ha riferito la situazione delle ordinazioni nella sua Arcidiocesi e nel Paese.

In questo momento, ha sottolineato, a Santiago ci sono 120 sacerdoti. I seminaristi sono 70, per la maggior parte giovani.

Nell’Arcidiocesi ci sono anche 52 candidati al diaconato permanente. “Gli ordinati sono già 110 a Santiago e circa 500 in tutto il Paese”, ha scritto. “Il loro lavoro nelle comunità è silenzioso, passa quasi inosservato, ma è molto efficace”.

La formazione per il diaconato dura quattro anni, e si tratta di “uomini che assumono allo stesso tempo la responsabilità della propria famiglia, del lavoro per sostenersi e del ministero diaconale, che esercitano in modo del tutto volontario, con un grande senso di generosità”.

Ci sono poi le vergini consacrate. “Uno dei fatti che non smettono di meravigliarmi è che Dio chiama alle più diverse vocazioni e ministeri, come nel caso delle ragazze che, animate dalla voce interiore di Dio, scelgono di restare vergini e nubili in casa propria, con le loro famiglie, nel loro contesto lavorativo, con più tempo per esercitare vari servizi e ministeri”, ha scritto il presule.

“In apparenza sono ‘ragazze che non si sono sposate’, giudicate forse giovani che non hanno trovato marito”, ma fanno un voto privato di verginità e castità, anche se quelle che lo desiderano possono assumere questo impegno pubblicamente. Attualmente a Santiago ci sono 13 donne che vivono in questo modo.

La gran parte delle vergini consacrate nella Chiesa si riunisce nelle Congregazioni religiose, negli Istituti secolari e in altre associazioni, vivendo in genere in comunità. Nell’Arcidiocesi di Santiago ci sono attualmente 55 comunità di questo tipo, ciascuna delle quali ha un minimo di tre membri, per un totale di quasi 200 vergini consacrate, “dedite ai servizi e ai ministeri più diversi a tempo pieno”. 10 di queste comunità hanno delle novizie.

Nell’Arcidiocesi, ha concluso l’Arcivescovo, ci sono poi oltre 700 presidenti di assemblea e più di 2.000 ministri e ministre degli infermi, che portano la Comunione a casa a circa 6.000 malati perché non possono recarsi in chiesa.

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ZENIT Staff

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