Ascoltarlo e comprenderlo!

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mc 7,14-23

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Lettura

L’insegnamento di Gesù è rivolto a tutti: «Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: Ascoltatemi tutti e comprendete bene!». Farisei o non farisei, appartenenti o no al “partito”, importante anche politicamente, tutti sono chiamati a “intendere” l’essenziale del rapporto con Dio. “Farisei” si può essere, anche senza rendersene conto, in ogni epoca e a tutte le latitudini. La mentalità contemporanea ha conosciuto un’aperta ribellione contro formalismo e convenzioni, ma non significa, in ogni caso, che si sia entrati nella dimensione del “cuore” che Cristo raccomanda.

Meditazione

Il passo evangelico affronta il tema della moralità. Chi è veramente giusto davanti a Dio? Un episodio del Vangelo fa luce sulla questione. Pietro era andato a pescare e non aveva preso nulla per un’intera notte. Al comando di Gesù andò a gettare di nuovo le reti e la pescagione fu straordinaria. Allora, inginocchiato ai piedi del Maestro, disse «Sono un peccatore» (Lc 5,8): davanti alla grandezza di Dio percepì tutta la distanza che lo separava. Sta qui il cuore della questione morale: solo nel confronto con Dio si può misurare la nostra pochezza e comprendere la natura del peccato, che è rimanere fuori dalla verità, incapaci di essere uomini davvero. “Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza”, dice Gesù. Dio si è fatto uomo per essere, come uomo, colui che finalmente è capace di assumere la posizione giusta davanti a Dio, fidandosi e affidandosi totalmente a Lui. La nostra personale giustizia nasce dalla comunione con questo Dio fatto carne, e si sviluppa nel diventare partecipi del cuore nuovo, che è quello di Cristo. «Bisogna aver incontrato l’Amore prima di aver incontrato la morale. Altrimenti, lo strazio! Non è a forza di scrupoli che l’uomo diventa grande. La grandezza arriva, a Dio piacendo, come arriva una bella giornata» (A. Camus). Al centro, al cuore, è riportato da Cristo il discorso. L’opzione dei farisei, in fondo, è comoda: è più facile lavar le pentole che lavare il cuore, lavar le mani che purificare il santuario della coscienza. L’agire del discepolo di Cristo parte da una bonifica dell’interno.

Preghiera

Il cuore della Legge è il tuo Cuore, Gesù: Cuore di Gesù, tempio santo di Dio, tabernacolo dell’Altissimo, fonte di giustizia e di carità, casa di Dio e porta del Cielo, fornace ardente di amore, vita e risurrezione nostra, Cuore di Gesù, pace e riconciliazione nostra, abbi pietà di noi.

Agire

Per purificare il mio cuore mi impegno oggi a compiere un atto di carità e di riparazione verso qualcuno che posso aver offeso con le mie parole e pregherò per questa persona.

Meditazione a cura di mons. Edoardo Aldo Cerrato, vescovo di Ivrea, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonament info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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