Ascolta il cuore, accogli la vita

XXX convegno dei Centri di Aiuto alla Vita

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

di Antonio Gaspari

ROMA, domenica, 21 novembre 2010 (ZENIT.org).- Si è aperto venerdì 19 novembre a Roma il XXX convegno nazionale dei Centri di Aiuto alla Vita (CAV).

I CAV sono circa 300 in Italia. Federati con il Movimento per la Vita (MpV), hanno salvato almeno 120.000 tra bambini e bambine dall’aborto.

La loro opera rappresenta l’eroicità della normalità di persone che ascoltano, assistono, curano mamme e coppie in difficoltà. Aiutando gli altri, diffondono così tanto bene da nobilitare l’umanità tutta.

Ha aperto i lavori il vicepresidente del Movimento per la Vita, Giuseppe Anzani, che ha letto il telegramma che il Pontefice ha inviato a Carlo Casini, presidente del MpV, in cui Benedetto XVI esprime “vivo apprezzamento per l’opera svolta da codesto Movimento a difesa e promozione della vita umana”.

Nel testi, inviato dal Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato vaticano, “Sua Santità auspica che i lavori congressuali, in sintonia con il momento di preghiera e riflessione previsto nella Basilica di San Pietro (27 novembre), contribuiscano a rafforzare il generoso impegno e la diffusione della cultura della vita accogliendo tale incommensurabile dono divino in tutta la sua misteriosa e affascinante ricchezza”.

Il telegramma si conclude con il Papa che “assicura un orante ricordo e volentieri invia l’implorata benedizione apostolica”.

Monsignor Luigi Negri, Vescovo della Diocesi di San Marino-Montefeltro, è intervenuto affermando che Giovanni Paolo II nella “Evangelium vitae” ha fissato in maniera definitiva i termini della lotta che attraversa ogni momento dell’esistenza, tra la cultura della morte e la cultura della vita.

“La cultura della morte è la cultura di un uomo che vuole cancellare la dignità delle persone”, ha spiegato, mentre la cultura della vita esprime “il Vangelo della misericordia di Dio verso l’uomo”, perché “l’uomo non viene al mondo per morire”, ma per “vivere e realizzare pienamente la propria umanità”.

“Questa umanità – ha aggiunto – si realizza pienamente nel volto di Cristo presente nella Chiesa, in quel cammino di educazione della persona del suo cuore e della sua intelligenza, a quelle dimensioni che sono quelle del Cristo risorto”.

Il Vescovo di San Marino-Montefeltro ha sostenuto che “il soggetto che resiste alla cultura della morte non sono gli intellettuali e non sono neanche i Vescovi, il grande soggetto che si oppone al nulla è il popolo cristiano, che vive per Cristo che è morto e risorto per noi”.

Il neocardinale Elio Sgreccia ha poi precisato che “la Chiesa ha il dovere e il mandato di prendersi cura della vita umana per ragioni teologiche forti”. Per questo, ha citato l’esempio di Papa Benedetto XVI, che ha invitato tutta la Chiesa a celebrare i vespri dell’inizio d’Avvento per la vita nascente (27 novembre).

Il Cardinale Sgreccia, noto docente di Bioetica, ha voluto anche spiegare l’importanza della pastorale familiare, che “non è una attività marginale, ma decisiva”, anche se “ciò non toglie che l’obbligo della difesa del diritto alla vita abbia fondamenti razionali”; nella rivelazione cristiana, questi “assumono uno spessore e una pienezza di enorme portata”.

Il porporato ha sottolineato che “insegnare a vivere la fede e a pregare è stato sempre ed è tuttora il dovere prioritario del pastore e dei collaboratori”, e ha aggiunto che “bisogna vincere il grave difetto dell’autocompiacimento” perché “è il Signore il protagonista della Chiesa: noi, quando va bene, siamo mediatori e risonanza, estensione corporale della sua invisibile e delicatissima presenza”.

Secondo il già Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, “il tema della difesa della vita e del diritto alla vita è un segno dei tempi”. Bisognerebbe dunque rivalutare e rileggere la “Evangelium Vitae” nei suoi tre momenti: “evangelizzare, celebrare e servire”.

In conclusione, il Cardinale Sgreccia, ha chiesto di “riaccendere la fiamma originaria” e di alzare il livello della formazione, soprattutto nei confronti degli educatori, dei leader, dei responsabili, dei catechisti, dei maestri di vita spirituale e dei sacerdoti.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione