Arcivescovo del Niger non va al Sinodo per mediare la pace

Impegnato nei negoziati per superare i contrasti tra il Governo e l’opposizione

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CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 6 ottobre 2009 (ZENIT.org).- Tra i padri sinodali assenti al Sinodo dei Vescovi per l’Africa c’è l’Arcivescovo di Niamey (Niger), Michel Cristian Cartatéguy, della Società delle Missioni Africane.

Il presule non si è recato a Roma per partecipare all’assise episcopale perché in questi giorni è impegnato in un’opera di mediazione per la riconciliazione nel suo Paese.

Insieme all’imam della moschea di Niamey e al sultano di Agadez, l’Arcivescovo sta infatti conducendo dei negoziati per superare i gravi contrasti tra il Governo e l’opposizione del Niger, come ha comunicato egli stesso in una lettera inviata alla segreteria generale del Sinodo.

Dopo il referendum costituzionale del 4 agosto scorso, contestato dalla comunità internazionale, in Niger è nata la VI Repubblica basata su un nuovo sistema presidenziale, ricorda l’agenzia Misna. Il prossimo 20 ottobre sono previste le elezioni legislative.

L’Arcivescovo Nikola Eterović, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, ha spiegato i motivi dell’assenza dell’Arcivescovo di Niamey all’apertura della II congregazione generale questo lunedì pomeriggio, commentando che per la Chiesa è una grande consolazione che l’Arcivescovo abbia un prestigio morale tale da impegnarsi insieme ad altri leader religiosi per arrivare alla pace nel suo Paese.

Nella Diocesi dell’Arcivescovo Cartatéguy ci sono 18.000 cattolici.

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ZENIT Staff

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