Apprezzamento del Papa per l’inaugurazione in Romania di un centro destinato ad anziani e disabili

Alla cerimonia prenderà parte il Presidente emerito del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari

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CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 24 maggio 2004 (ZENIT.org).- Giovanni Paolo II, in una lettera inviata al Cardinale Fiorenzo Angelini, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, ha lodato l’iniziativa di inaugurare in Romania un centro destinato ad accogliere persone anziane e disabili, a cominciare dai sacerdoti.

A farsi promotrice dell’iniziativa la Congregazione delle Suore Benedettine Riparatrici del S. Volto di Nostro Signore Gesù Cristo, la quale, coordinata dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, ha realizzato sulla collina di Măgura nella città di Bacău un Centro socio-sanitario, chiamato la “Casa S. Volto di Gesù”.

“La nuova struttura assistenziale, con annesso luogo di culto dedicato a Gesù eterno Sacerdote” è “un importante servizio in favore di quanti si trovano in situazioni di povertà o di malattia e non hanno familiari in grado di far fronte ai loro bisogni”, ha commentato da subito il Papa.

“L’iniziativa costituisce, pertanto, una concreta risposta al comandamento divino di amare Dio e il prossimo con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze” e al tempo stesso “reca un solidale apporto alle necessità del Paese che, uscito dal giogo comunista, sta riorganizzando la sua vita economica e sociale”, ha spiegato di seguito.

Nell’esprimere poi il “vivo apprezzamento” per quanti “hanno sostenuto e concretamente realizzato tale provvida opera”, il Pontefice ha affermato che “essa si pone quale significativo aiuto ai poveri, ai malati e agli anziani”.

“Testimoniando in maniera fattiva quella ‘fantasia della carità’ – ha poi aggiunto –, a cui ho invitato la Chiesa nella Lettera apostolica Novo millennio ineunte”, nella quale il Pontefice invitava a prodigarsi “non tanto e non solo nell’efficacia dei soccorsi prestati, ma nella capacità di farsi vicini, solidali con chi soffre, così che il gesto di aiuto sia sentito non come obolo umiliante, ma come fraterna condivisione” (cfr. n. 50).

Il Santo Padre ha infine auspicato “che gli sforzi compiuti in vista di questo importante servizio sociale suscitino nella comunità dei discepoli di Cristo rinnovati propositi di solidarietà e di generosa cooperazione in una Nazione, come la Romania, che è posta quale ponte fra l’Oriente e l’Occidente”.

Giovanni Paolo II si è recato in Romania dal 7 al 9 maggio del 1999, incontrandosi durante quella “memorabile visita” con il Patriarca Teoctist della Chiesa Ortodossa Romena, la prima ad invitare nel proprio Paese il Papa di Roma, e che accolse con grande calore il capo della Chiesa cattolica, giunto in quelle terre, come “Pellegrino di fede e di speranza”.

“Sono venuto a contemplare il Volto di Cristo scolpito nella vostra Chiesa; sono venuto a venerare questo Volto sofferente, pegno di una rinnovata speranza”, aveva affermato in quell’occasione e accennando all’avvicinarsi dell’alba del terzo millennio dell’era cristiana, aveva aggiunto: “Gli uomini hanno lo sguardo fisso su di noi, nell’attesa. Tendono l’orecchio per ascoltare da noi, dalla nostra vita ancor più che dalle nostre parole, l’annuncio antico: ‘Abbiamo trovato il Messia’”.

“Vogliono vedere se anche noi siamo capaci di lasciare le reti del nostro orgoglio e delle nostre paure” per “predicare un anno di grazia del Signore”, aveva poi concluso rievocando il racconto evangelico costruito intorno alla rivelazione fatta dall’apostolo Andrea a suo fratello Pietro.

La Congregazione benedettina delle Suore Riparatrici del Santo Volto di Nostro Signore Gesù Cristo, la quale conta oggi quindici case religiose in tutta Italia, quasi interamente dedicate all’assistenza agli infermi, è stata fondata su iniziativa dell’abate Ildebrando Gregori (1894-1985) della Congregazione dei Monaci Benedettini Silvestrini.

Costui nell’immediato secondo dopoguerra, cominciò a raccogliere intorno ad un primo centro di assistenza creato a Bassano Romano (Viterbo), i fanciulli poveri e abbandonati che erano riusciti a scampare alla tragedia del conflitto bellico, aiutato nella sua opera da alcune giovani collaboratrici che, in seguito, formeranno la Congregazione benedettina.

Sorto nel 1950 come Pio Sodalizio, il nuovo istituto religioso femminile fu eretto in Congregazione religiosa di diritto diocesano nel 1973 e, quattro anni più tardi, l’8 dicembre 1977, fu riconosciuto Congregazione di diritto pontificio.

In seguito, la Congregazione, imperniata sul precetto benedettino dell’ “Ora et labora” e della devozione al Santo Volto di Gesù, ha cominciato a comprendere nel suo apostolato anche l’assistenza agli anziani e agli infermi.

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ZENIT Staff

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