Appello della Comunità di Sant’Egidio per salvare i tre cattolici indonesiani condannati a morte

ROMA, martedì, 28 marzo 2006 (ZENIT.org).- La Comunità di Sant’Egidio ha lanciato un appello per salvare i tre cattolici indonesiani condannati a morte per un massacro di musulmani verificatosi nel 2000.

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Fabianus Tibo (60 anni), Dominggus da Silva (42 anni) e Marinus Riwu (48 anni), abitanti dell’isola di Sulawesi, sono stati arrestati nel 2000 perché accusati di omicidio nel corso dei disordini a sfondo religioso avvenuti quell’anno nella città di Poso (cfr. ZENIT, 21 marzo 2006).

Nel 2001, il tribunale regionale di Palu li ha condannati a morte.

I tre, “persone povere e analfabete, sono probabilmente solo dei capri espiatori, in quanto, in seguito all’emersione di nuove prove, non è sicuro siano gli esecutori materiali dei delitti compiuti, mentre gli ideatori degli scontri cruenti di Poso risultano tuttora ignoti”, afferma un comunicato della Comunità di Sant’Egidio.

La Comunità ha invitato tutti ad aderire al proprio appello per salvare la vita di Fabianus, Dominggus e Marinus, inviando un testo in inglese alle competenti autorità indonesiane per e-mail o via fax.

“Scrivo la mia profonda preoccupazione in merito alla sentenza che ha condannato a morte i sigg Fabianus Tibo, Dominggus da Silva e Marinus Riwu, senza tener conto di nuove prove emergenti a loro favore e senza che sia stata fatta piena luce sugli eventi sanguinosi di Poso, in particolare sui mandanti”, recita il testo.

“La esorto ad intervenire affinché sia scongiurata tale crudele e disumana punizione. La imploro perché tale crudele e disumana sentenza non venga eseguita”, conclude.

Il messaggio ha vari destinatari, in primo luogo il Presidente della Repubblica dell’Indonesia, Susilo Bambang Yudhoyono; oltre a lui, figurano Abdul Rahman Saleh – Procuratore generale –, Abdul Hakim Garuda Nusantara – Presidente della Commissione Nazionale per i Diritti Umani dell’Indonesia –, e Hamid Awaluddin – Ministro della Giustizia e dei Diritti Umani –.

Il 19 marzo scorso il Vescovo di Manado, monsignor Joseph Suwatan, ha fatto visita ai tre condannati nelle vesti di “inviato speciale” del Papa.

A favore di “Tibo e compagni” – come sono ormai conosciuti i tre cattolici – si sono schierate numerose organizzazioni a livello sia nazionale che internazionale.

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ZENIT Staff

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