Aparecida, Nuova basilica / Wikimedia Commons - Valter Campanato/ABr, CC BY 3.0 BR

Aparecida: “un segno che spinge verso l’unità fondata sulla solidarietà”

Domani, giovedì 12 ottobre, occorre il 300° anniversario del ritrovamento della piccola statua

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In vista del terzo centenario del ritrovamento della piccola statua della Madonna nera di Aparecida, “Regina e patrona del Brasile”, la cui festa ricorre domani, giovedì 12 ottobre 2017, papa Francesco ha lanciato un appello all’unità, alla solidarietà e alla giustizia nel Paese sudamericano, che ha visitato nel 2013 in occasione della GMG di Rio de Janeiro.
Salutando i pellegrini di lingua portoghese presenti in Piazza San Pietro, il Pontefice si è rivolto oggi, mercoledì 11 ottobre, in modo particolare ai fedeli brasiliani, “venuti a quest’Udienza per condividere la gioia per il giubileo dei 300 anni di Nossa Senhora Aparecida”.
“La storia dei pescatori che hanno ritrovato nel fiume Paraiba do Sul il corpo e poi il capo della statua della Madonna, successivamente uniti insieme, ci ricorda che in questo momento difficile del Brasile, la Vergine Maria è un segno che spinge verso l’unità fondata sulla solidarietà e sulla giustizia”, ha dichiarato Francesco.
Era il 12 ottobre del 1717, quando tre pescatori — Domingos Garcia, Filipe Pedroso e João Alves — del villaggio di Guaratinguetá, nello Stato brasiliano di São Paulo, andarono a pesca nel fiume Paraiba. Gli uomini gettarono le loro reti più volte, ma invano. Allora si spostarono per altri sei chilometri in un’area chiamata Porto Itaguaçu.
La rete di João Alves ad un certo momento diventò più pesante, ma ciò che emerse non furono pesci, bensì una statuetta d’argilla dalle sembianze di Nostra Signora della Concezione, anche se senza testa e ricoperta di fango.
Rigettò la rete e questa volta recuperò anche la testa della piccola statua (alta appena una trentina di centimetri). Quando i tre pescatori rigettarono un’altra volta le loro reti, si riempirono di pesci.
Per circa quindici anni la Madonna rimase nella casa di Felipe Pedroso, attirando sempre di più l’attenzione dei fedeli.
Nel 1733, Pedroso regalò la statua a suo figlio, il quale fece costruire a Itaguaçu una cappellina, che presto non riuscì più a contenere i pellegrini.
Nel 1745 venne costruito un altro edificio, più grande, ma il flusso di fedeli in continuo aumento costringe a costruire chiese sempre più grandi.
L’attuale basilica, consacrata nel 1980 da Giovanni Paolo II, è di poco più piccola della basilica vaticana. Viene visitata ogni anno da circa 7 milioni di pellegrini. (pdm)

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ZENIT Staff

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