Anno dell’Eucaristia: vivere la domenica, priorità per la Chiesa in America Latina

Proposta del cardinal Giovanni Battista Re

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CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 21 gennaio 2005 (ZENIT.org).- Il presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, il cardinal Giovanni Battista Re, ha proposto che, nel contesto dell’Anno dell’Eucaristia, le diocesi dell’America Latina si concentrino per un anno o due sulla celebrazione della Messa domenicale.

La proposta del porporato italiano, che è anche prefetto della Congregaizone vaticana per i Vescovi, è stata presentata ai membri dell’assemblea plenaria della Pontificia Comissione per l’America Latina riunita fino a questo venerdì a Roma sull’argomento “La Messa domenicale, fulcro della vita cristiana in America Latina”.

“Per Molti cristiani in America Latina l’unico contatto con la Chiesa, l’unica sorgente che alimenta la loro vita cristiana è la Messa domenicale”, ha constatato il cardinale nel suo discorso all’assemblea.

Nei Paesi dell’America Latina, in cui vivono 480 milioni di Cattolici, il numero di fedeli per ogni sacerdote è uno dei più elevati al mondo.

A Cuba ci sono 20.479 battezzati per sacerdote, nell’Honduras 13.026, in Nicaragua 10.823, in Brasile 8.761, in Messico 6.451. Si tratta di cifre molto superiori a quelle di Paesi come Stati Uniti, (1.235), Germania (1.422), Spagna (1.394), Polonia (1.340) o Italia (1.028).

“Perciò, se manchiamo alla Messa domenicale, non possiamo dirci Cristiani, perché, a poco a poco ci mancherà Cristo: nella Messa, infatti, incontriamo Cristo vivo e presente nel mistero del suo Corpo e del suo Sangue, che si offre per noi”, ha aggiunto il porporato.

Il cardinale ha citato l’esempio dei 49 martiri dell’anno 303 di Abitinia, città situata nei pressi di Cartagine, che affermarono: “Noi non possiamo vivere senza celebrare la domenica”.

“Ma come si fa perché la gente vada alla Messa la domenica?”, ha chiesto il cardinale ai presenti. “Questo compito Cristo lo ha lasciato a noi, Pastori della Chiesa di oggi. È compito di tutti i vescovi e di tutti i sacerdoti”.

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ZENIT Staff

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