"Angeli e mistiche"

Giovedì 6 dicembre verrà presentato a Roma il nuovo volume di Don Stanzione e Suor Castelli

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di Carmine Alvino

ROMA, martedì, 4 dicembre 2012 (ZENIT.org).- L’editrice Sugarco di Milano ha pensato di stampare come strenna di Natale 2012 il bel libro di don Marcello Stanzione e di Suor Miriam Castelli intitolato “Angeli e mistiche”, con la prefazione del cardinale Martins, prefetto emerito della Congregazione dei santi. Il libro sarà presentato a Roma giovedì 6 dicembre alla libreria Russia Ecumenica in via Borgo Pio 141.

“I mistici sono canali per i quali un po’ della conoscenza della realtà filtra entro il nostro universo umano d’ignoranza e d’illusione”: è quanto ha scritto il pensatore inglese. Huxley per mostrare come l’uomo di oggi comincia a risentire più vivo l’interesse per l’ascetica e la mistica. Lo stesso pensatore commenta: “Un mondo totalmente antimistico sarebbe un mondo cieco e insano. E noi ora ci troviamo ben avanti, pericolosamente avanti , nell’oscurità”.

Quest’uomo immerso nell’oscurità, avvolto nei marosi dell’ateismo, del neopaganesimo e della dittatura del relativismo, disilluso dalle tante lusinghe del nostro tempo, comprese quelle operate dalla scienza e dalla tecnica, oggi ritrova un nuovo impeto e comincia a risentire più vivo l’interesse per l’ascetica e la mistica. A lui si rivolgono le pagine di questo libro; esse testimoniano la forza di tante impareggiabili maestre dello spirito che con la loro vita e dottrina non hanno ceduto alle mode o al sentimentalismo, ma si sono lasciate condurre direttamente da Dio. Un incontro, una lotta, una risposta. Questi i momenti caratterizzanti la vita di tante donne inebriate dalla presenza di Dio, assorbite nel vortice del rapporto con il divino al punto da essere da lui separate dagli altri e dalle cose del mondo.

Donne appassionate di Gesù Cristo, dedite alla preghiera e alla carità, vicine ai poveri e agli umili. Semplici e dotte, nobili e serve, che in un momento particolare della vita hanno incrociato lo sguardo di Gesù e attratte da quella forza divina hanno scelto di vivere di lui e con lui per sempre. Figure eccezionali che appartengono alla storia millenaria della Chiesa, scelte per denominatore comune: hanno avuto la protezione e la presenza sulla loro strada degli angeli, esseri incorporei, invisibili e immortali che contemplano incessantemente Dio faccia a faccia, lo glorificano e lo servono.

Sono figure femminili con lo sguardo continuamente rivolto al cielo, lo spazio infinito di Dio, dove egli esiste da sempre e per sempre, ma che hanno saputo calpestare la terra e agire in favore di molti, guidate dai messaggeri di Dio. Li hanno invocati, hanno chiesto a Dio e ottenuto la loro assistenza e si sono lasciate accompagnare nella missione a loro affidata. Donne protette dal proprio angelo che hanno saputo affrontare ogni ostacolo, che hanno trasformato l’ambiente e la vita del loro tempo, fondato nuovi ordini religiosi e donato speranza agli uomini di ogni epoca.

Il libro racconta sessantadue storie suddivise in tre capitoli: sante, beate e donne di dio che attraversano i secoli scrivendo pagine splendide di storia e di spiritualità cristiana. Il variare delle epoche evidenzia un diverso modo di seguire Cristo e di entrare in relazione con gli spiriti celesti. Si nota per esempio come nei primi secoli i santi riconosciuti sono i martiri che hanno effuso il loro sangue per testimoniare Cristo e come Dio sosteneva nella prova i suoi eroi inviando i suoi angeli. E’ il caso per esempio di Perpetua, Agnese, Cecilia, Caterina d’Alessandria.

Vite di donne trasformate dalla grazia, vissute nei giardini di Dio e illuminate dalla luce degli angeli tale da “riflettere la divinità min fiore”. Si, perché come diceva il santo Curato d’Ars, “in un’anima in grazia di Dio è sempre primavera”. Donne straordinarie che hanno accolto il sussurro degli aneli e seguito le loro indicazioni fino al compimento fedele del volere di Dio che chiama ogni uomo alla salvezza in Gesù Cristo.

Sono figure femminili che hanno riconosciuto nella splendida, sterminata milizia angelica, l’esercito di Dio organizzato con ruoli, gradi e ufficio diversi. A loro Dio, per divino privilegio, ha regalato momenti di particolare comunione, ha mostrato un barlume della gloria celeste, la luce del volto di Cristo, centro del mondo angelico. Un mosaico di storie variegate di donne la cui vita interiore è in continua evoluzione; un processo lento che segue svariate tappe e che rivela una costante che tutte le accomuna: l’ultima tappa, ossia il loro aprirsi alla prospettiva di “vita angelica”.

In questo mosaico emergono alcune figure come ad esempio Francesca Romana, la mistica di Trastevere alla quale l’angelo si presentava come un bambino di dieci anni con i capelli lunghi, gli occhi splendenti, vestito di una tunica bianca: stava vicino alla santa soprattutto nelle numerose, violente battaglie che ha dovuto sostenere sempre col diavolo. Diverso il caso di un’altra mistica del nostro tempo, la bavarese Teresa Neumann, contemporanea di padre Pio, che aveva un contatto quotidiano e sereno con gli angeli; rimasta cieca e paralizzata a causa di un incidente, vide manifestarsi in lei le stimmate e in seguito, per ben trentasei anni, si nutrì soltanto dell’Eucarestia, finché venne miracolosamente guarita da santa Teresa di Gesù, prima dalla cecità e poi dalla paralisi.

Tra le mistiche del ventesimo secolo troviamo Teresa Palminota, stimmatizzata, che era in tale familiarità con l’angelo custode da chiamarlo “il mio angioletto” al quale attribuiva molti fatti spirituali e interventi concreti. Infine un cenno a Natuzza Evolo, la mistica di Paravati, sposata con figli, protagonista di fenomeno eccezionali con il dono della bilocazione e quello di provare i dolori di Cristo durante la Pasqua: vedeva l’angelo custode alla destra delle persone mentre nei sacerdoti lo vedeva alla sinistra.

Vite eccezionali, beate e sante, donne del Vangelo che hanno creduto negli angeli, si sono lasciate da loro consigliare e guidare in quella drammatica e appassionante avventura che è il rapporto dell’uomo con Dio. Storie semplici e umili che testimoniano come ognuno di noi è un pugno di terra capace di far fiorire i semi di Dio e confermano quanto affermava il cardinale J. Danielou: “I più grandi santi e gli uomini di Dio hanno vissuto nella familiarità degli angeli”.

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ZENIT Staff

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