"Ancora una volta"

Nuovi graffiti blasfemi ed anticristiani apparsi a Gerusalemme

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GERUSALEMME, mercoledì, 3 ottobre 2012  (ZENIT.org) – Ci risiamo. All’alba di ieri mattina, martedì 2 ottobre, sulle mura del Monastero francescano di Monte Sion (appena al di fuori della Città Vecchia, a due passi dal Cenacolo), sono apparsi graffiti di carattere blasfemo ed anticristiano.

A dare la notizia è stato ieri il sito della Custodia di Terra Santa, sotto il titolo molto schietto ed altrettanto eloquente:  “Purtroppo, ancora una volta”. 

La polizia ha aperto un’inchiesta, ma per ora i vandali restano ignoti. La scritta, in vernice blu, tracciata sulla porta di ingresso della Chiesa, oltre a offendere la figura di Gesù, richiama esplicitamente la campagna Tag mehir (tradotto letteralmente il “prezzo da pagare” o Price Tag), ovvero le azioni di rappresaglia compiute dagli estremisti israeliani ai danni di palestinesi e arabi.

Pronta la risposta dell’Ambasciata di Israele presso la Santa Sede che ha diffuso oggi una nota in cui il triste episodio di vandalismo viene definito un “atto spregevole che non rappresenta lo Stato di Israele e i suoi valori”.

“Deploriamo totalmente questo comportamento e lo condanniamo senza mezzi termini. Questa azione è in completo contrasto con i nostri valori e le nostre tradizioni” si legge nella dichiarazione. “Israele è una democrazia che garantisce libertà di religione e di culto a tutti”, prosegue il test. “Questo è uno dei principi fondamentali della nostra democrazia”.

Anche il presidente Shimon Peres è intervenuto condannando duramente questa azione. Incontrando uno dei due Rabbini Capi di Israele per la celebrazione della festa delle Capanne o Sukkot, Peres ha dichiarato: “Le azioni de Il prezzo da pagare vanno contro i principi morali e i valori del giudaismo e recano grave danno allo Stato di Israele. Non è ammesso oltraggiare i Luoghi Santi delle religioni e delle fedi”.

“Profonda costernazione” per l’accaduto ha espresso ieri l’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa (AOCTS), la quale ha manifestato anche “il suo fraterno sostegno nella preghiera ai francescani e a tutta la comunità cristiana di Terra Santa”. “Non si può non riandare ai graffiti dell’Abbazia di Latrun di un mese fa”, sottolinea l’organismo sul sito del Patriarcato latino di Gerusalemme.

Graffiti blasfemi erano infatti apparsi lo scorso mese sui muri del monastero trappista di Latrun, uno dei luoghi più amati della Terra Santa, al confine tra Israele e i Territori occupati della Cisgiordania. In quell’occasione era stato anche appiccato il fuoco alla porta principale del monastero, un gesto che aveva suscitato la forte riprovazione dei religiosi ebraici.

“Ancora una volta – continua il sito del Patriarcato – l’Assemblea degli Ordinari esprime la sua inquietudine in merito all’educazione data ai giovani in alcune scuole, dove il disprezzo e l’intolleranza vengono insegnati”.

“L’AOCTS è certa che le autorità israeliane troveranno i colpevoli dell’associazione Il prezzo da pagare e gli imporranno una giusta condanna. Ma soprattutto l’Assemblea degli Ordinari chiede che il sistema educativo cambi radicalmente altrimenti le stesse cause produrranno gli stessi effetti”.

“Questo attacco è uno dei diversi atti di intolleranza avvenuti in Israele e nel mondo che sono intollerabili”, conclude l’organismo.

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ZENIT Staff

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