Gozo, Malta, Basilica Ta Pinu / Wikimedia Commons - CEphoto, Uwe Aranas, CC BY-SA 3.0

“Anch’io spesso recito il Rosario davanti a un mosaico”

Videomessaggio di papa Francesco ai pellegrini e al vescovo di Gozo (Malta)

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“Anch’io spesso recito il Rosario davanti a un mosaico: un piccolo mosaico della Madonna con il Bambino, dove sembra che al centro ci sia Maria mentre in realtà Lei, usando le sue mani, diventa una sorta di scala attraverso la quale Gesù può scendere in mezzo a noi.” Lo racconta il Papa nel suo videomessaggio ai pellegrini e al vescovo di Gozo (Malta), mons. Mario Grech, in occasione dell’inaugurazione di tre mosaici nel santuario della Madonna di Ta’ Pinu. Il messaggio è stato diffuso ieri, domenica 18 giugno 2017.
Le opere musive, realizzate dal “Centro Aletti” diretto da padre Marko Ivan Rupnik SJ, raffigurano la Vergine con Bambino, San Giovanni Battista e San Paolo, così rivela Radio Vaticana. I tre mosaici sono stati installati sul portone centrale della basilica.
Le origini dell’attuale santuario risalgono al mese di giugno 1883, quando una donna, Karmni (o Karmela) Grima, sente la voce della Vergine Maria in una vecchia cappella — oggi inglobata nell’edificio del santuario –, che le chiede di recitare tre volte l’Ave Maria.
La chiesa del santuario di Ta’ Pinu, costruita dal 1920 al 1932 in stile neoromanico, è stata elevata al rango di basilica minore da Pio XI. Giovanni Paolo II ha visitato il santuario in occasione del suo viaggio a Malta nel maggio 1990. Il suo successore, papa Benedetto XVI, ha offerto nell’aprile 2010 una “Rosa d’oro” alla Madonna di Ta’ Pinu.
Riprendiamo di seguito il testo completo del messaggio di papa Francesco.
***
Cari pellegrini,
ho accolto con gioia l’invito a rivolgere un saluto a tutti voi, che siete convenuti oggi al Santuario della Vergine di Ta’ Pinu, dove in un grande abbraccio di mosaici vi aspettano Gesù e la sua Madre.
L’immagine del sagrato, che oggi inaugurate, mette davanti ai nostri occhi la bellezza di una preghiera contemplativa semplice, accessibile a tutti, grandi e piccoli: la preghiera del santo Rosario. Anch’io spesso recito il Rosario davanti a un mosaico: un piccolo mosaico della Madonna con il Bambino, dove sembra che al centro ci sia Maria mentre in realtà Lei, usando le sue mani, diventa una sorta di scala attraverso la quale Gesù può scendere in mezzo a noi. Il centro è sempre Gesù, che si abbassa per camminare con noi uomini, affinché noi possiamo salire in Cielo con Lui.
Nella preghiera del Rosario noi ci rivolgiamo alla Vergine Maria perché ci porti sempre più vicino al suo Figlio Gesù, per conoscerlo e amarlo sempre più. E mentre ripetiamo “Ave, Maria”, noi meditiamo i misteri, le tappe gaudiose, luminose, dolorose e gloriose della vita di Cristo, ma anche della nostra vita: perché noi camminiamo con il Signore. Questa semplice preghiera, infatti, ci aiuta a contemplare tutto ciò che Dio nel suo amore ha compiuto per noi e per la nostra salvezza, e ci fa comprendere che la nostra vita è unita a quella di Cristo. Pregando, noi portiamo tutto a Dio: le fatiche, le ferite, le paure ma anche le gioie, i doni, le persone care… tutto a Dio. Pregando, noi permettiamo a Dio di entrare nel nostro tempo, di accogliere e trasfigurare tutto ciò che viviamo.
Servitevi spesso di questo strumento potente che è la preghiera del santo Rosario, perché porta pace nei cuori, nelle famiglie, nella Chiesa e nel mondo.
E, per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Il Signore vi benedica e la Vergine Madre vi protegga.

© Copyright – Libreria Editrice Vaticana

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Paul De Maeyer

Schoten, Belgio (1958). Laurea in Storia antica / Baccalaureato in Filosofia / Baccalaureato in Storia e Letteratura di Bisanzio e delle Chiese Orientali.

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