America Latina: dalla protesta all’educazione

Da Argentina, Venezuela e Brasile, proposte per vincere il sottosviluppo

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RIMINI, venerdì, 24 agosto 2007 (ZENIT.org).- Giovedì 23 agosto al Meeting di Rimini, all’incontro dal titolo “America latina: dalla protesta all’educazione”, l’argentino Hector Flores dirigente del Movimiento Trabajadores Desempleados, il venezuelano Leopoldo Lopez Mendoza, Sindaco di Chacao e il brasiliano Marcos Zerbini, deputato al Parlamento dello Stato di San Paolo, hanno indicato la strada dell’educazione per sconfiggere il sottosviluppo.

Hector Flores ha raccontato di aver fondato il Movimento nel 1995, quando in seguito alla crisi argentina, in migliaia si ritrovarono senza lavoro.

Evitando rassegnazione e disperazione, ha spiegato Flores, “ci siamo accorti che l’unica nostra speranza era quella di rieducarci alla cultura del lavoro; sono quindi nate una serie di attività, come un forno per il pane, una casa editrice, una sartoria, che ora esporta anche in Italia e Giappone”.

“Ma questo non bastava – ha commentato il dirigente del Movimento dei disoccupati –, era necessario creare un vero progetto educativo complessivo della persona, perché solo mettendo l’uomo al centro, nella sua integrità e con i suoi bisogni, era possibile sviluppare anche una nuova cultura del lavoro”.

“E’ partita da questa considerazione – ha continuato Flores – l’idea di fondare asili e scuole, collaborando direttamente con le famiglie”.

Investire sulla persona è una priorità sostenuta anche da Leopoldo Lopez Mendoza, Sindaco di Chacao, uno dei cinque municipi in cui è divisa la capitale Caracas.

Lopez Mendoza ha spiegato che lui ed il suo Movimento denominato Democrazia Sociale, propongono una concezione dell’uomo e della società diversa da quella ufficiale che viene imposta in Venezuela.

“Crediamo nella pace e nella giustizia e nella dignità e valore dell’uomo”, ha detto il Sindaco di Chacao.

Lopez Mendoza, che gode di un vastissimo appoggio popolare, nelle ultime lezioni ha ricevuto l’80% dei consensi, ha illustrato i principi che guidano la sua attività politica: “l’importanza del capitale umano, dal quale è stato possibile generare opere e servizi come scuole, sport, cultura, servizi sanitari; del capitale fisico, cioè del rapporto con l’ambiente e del capitale sociale inteso come rapporto di un uomo con gli altri uomini”.

Per queste sue idee di sviluppo e libertà Lopez Mendoza è visto come una minaccia dal Presidente venezuelano Chavez.

“Hanno tentato tre volte di uccidermi e nel 2005 sono stato sequestrato – ha raccontato il Sindaco di Chacao –. Da noi chi la pensa in modo diverso è considerato un criminale e il governo ci ha tolto molti spazi di attività”.

Commentando quanto sta avvenendo in Venezuela, Lopez Mendoza ha affermato che “si vuole imporre il marxismo come realtà, lo Stato si occupa di tutto, mentre noi proponiamo e tentiamo di attuare una politica fondata sulla sussidiarietà, che metta l’uomo al centro, affinché tutte le persone possano godere di tutti i diritti”.

“Si tratta – ha sottolineato Lopez Mendoza – di una proposta che va oltre la politica”, perché “è una proposta di concezione dell’uomo”.

Marcos Zerbini, Presidente del Movimento dei Lavoratori Senza Terra di San Paolo, ha raccontato che collaborando con le famiglie è stato possibile acquistare alcuni appezzamenti, su cui poi edificare delle case, con il risultato che attualmente il Movimento possiede 27 grandi aree, all’interno della quali 17mila famiglie possiedono un piccolo terreno e 10mila vi abitano già.

Zerbini ed il Movimento che presiede sono riusciti a costruire anche numerosi ospedali perfettamente operativi e di alta qualità. Inoltre, per dare una risposta alla necessità di molti studenti ad un insegnamento avanzato a prezzi ragionevoli, sono stati stipulati accordi con alcune università private rendendole accessibili a circa 25mila giovani.

“Non credo nei modelli – ha concluso Zerbini – ma nell’esperienza e nell’opera delle persone che rispondono alla realtà. Sono certo dell’abbraccio di Cristo nella mia vita e questo mi permette a mia volta di abbracciare e di amare, che è l’unica capacità in grado di cambiare la realtà”.

Il deputato brasiliano ha rivelato che “all’inizio eravamo scoraggiati perché i risultati erano scarsi e pensavamo che dipendesse tutto da noi: l’incontro con Comunione e Liberazione mi ha cambiato la vita, perché mi ha fatto capire che io sono responsabile di quello che faccio, ma il risultato appartiene a Dio”.

Nel presentare l’incontro, Aguayo Bolivar, Presidente della Compagnia delle Opere in America Latina, ha affermato che “solo dall’esperienza di persone responsabili che giocano fino in fondo la loro libertà è possibile generare un cambiamento”.

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ZENIT Staff

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