All'Isis che uccide "in nome dell'Islam" i musulmani rispondono in modo "timido e debole"

Accorato appello del Patriarca di Babiloni del Caldei, Louis Raphael I, affinché i musulmani trovino una risposta per condannare le atrocità dell’Isis

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Comunità islamiche inerti o quasi dinanzi al perpetrarsi di crimini che i miliziani dell’Isis compiono “in nome dell’Islam”. È questa la dura accusa che rivolge il Patriarca di Babilonia dei Caldei, Louis Raphael I, che in una Lettera aperta riportata dall’agenzia Fides definisce “abbastanza scioccante la latitanza della comunità islamica ufficiale”, la quale solo “con dichiarazioni timide e deboli” ha denunciato finora le azioni dell’Isis. Azioni, ha rincarato il Patriarca, che si differenziano dai crimini “dei nazisti e di altre ideologie mortali del XX secolo” solo perché sono compiute “in nome dell’Islam”.

Quello di Louis Raphael I è un vero e proprio richiamo alle proprie responsabilità dei confronti dei leader musulmani, a maggior ragione considerando che il terrorismo dell’Isis costituisce una minaccia “non meno pericolosa” per gli stessi musulmani. L’accorato appello è contenuto nella Lettera aperta Ai fratelli e alle sorelle musulmani di tutto il mondo, che il Patriarca ha diffuso in occasione della sua partecipazione all’ultima conferenza internazionale organizzata a Vienna dal Centro saudita Re Abdullah bin Abdulaziz per il dialogo interreligioso e interculturale (Kaiicid).

Coloro che “hanno sminuito il grave pericolo rappresentato dallo Stato islamico” hanno “scioccato” il Patriarca, si legge ancora nella Lettera. Di qui il suo richiamo a tutti i musulmani a un “netto cambiamento, perché “è vostra la responsabilità di trovare una risposta, che deve venire da voi e non da una forza esterna”.

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ZENIT Staff

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