All’esterno… ma dentro

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mt 23,27-32

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Lettura

Paolo, facendo memoria della sua attività tra i Tessalonicesi, ringrazia Dio per come essi hanno accolto la Parola di Dio annunciata loro. Nel Vangelo, Gesù continua a smascherare l’ipocrisia di scribi e farisei.

Meditazione

L’immagine del sepolcro imbiancato permette a Gesù di soffermarsi sulla differenza tra esterno e interno. Come il sepolcro all’esterno può apparire bello, così i suoi interlocutori all’esterno appaiono giusti. Come il sepolcro all’interno contiene ossa di morti e marciume, così scribi e farisei sono pieni di ipocrisia e iniquità. Non c’è corrispondenza tra ciò che appare all’esterno ed è, quindi, visibile agli uomini, e ciò che è all’interno e rimane nascosto allo sguardo. L’apparente giustizia di scribi e farisei è contrapposta all’ipocrisia e all’iniquità presente al loro interno. In un passaggio del Vangelo di Matteo (7,21-23), Gesù svela che gli operatori di iniquità sono coloro che dicono “Signore, Signore”, ma poi non fanno la volontà del Padre. In un altro passo dello stesso Vangelo (24,12), invece, annuncia che il dilagare dell’iniquità avrà come conseguenza il raffreddarsi dell’amore. Quindi, anche se agli occhi degli uomini, scribi e farisei appaiono giusti, cioè non peccatori, questo è solo apparenza, perché interiormente essi non fanno la volontà del Padre e il loro amore si è raffreddato. La denuncia di Gesù non può lasciarci indifferente sia come singoli che come comunità. Nelle parole del Maestro cogliamo un invito all’autenticità, ad agire su di sé e sulla comunità, perché vi sia una corrispondenza tra ciò che appare all’esterno e ciò che vi è all’interno. Possiamo chiederci, allora, cosa ci spinge ad agire, sia come singoli che come comunità cristiana: il desiderio di apparire “giusti” all’esterno, o il desiderio di fare la volontà del Padre?

Preghiera

«Rendi saldi i miei passi secondo la tua promessa e non permettere che mi domini alcun male» (Sal 119,133): con le parole del Salmo chiedo al Signore il dono di un cuore saldo e unificato.

Agire

Nella preghiera, cercherò di fare memoria dei momenti in cui, durante la giornata, ho vissuto in modo “autentico” e ringrazierò il Signore per questo dono.

Meditazione del giorno a cura di Marzia Blarasin, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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