Movimento per la Vita italiano

Movimento per la Vita Roma

Al via il convegno nazionale dei Centri d'Aiuto alla Vita

Dal 5 all’8 novembre, a Sacrofano (Rm), l’annuale incontro per comunicare l’imponente lavoro dei Cav a favore della vita nascente e delle madri

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Si intitola “Storie d’amore immenso” il 35mo Convegno nazionale dei Centri di Aiuto alla vita organizzato dal Movimento per la Vita Italiano dal 5 all’8 novembre alla Fraterna Domus di Sacrofano (Via Sacrofanese 25). “Vorremmo che questo convegno – sottolinea il presidente del MpV, Gian Luigi Gigli – suscitasse una consapevolezza maggiore dell’imponente attività dei nostri CAV a favore delle madri, dei nascituri e di ogni vita minacciata”.

Sono oltre 10mila i bambini a cui nel solo 2014 i volontari del MpV hanno consentito di venire al mondo. Sono decine di migliaia le donne in gravidanza aiutate e ancor più le mamme in condizione di bisogno, grazie anche alle adozioni per la nascita del Progetto Gemma (circa 3 milioni di euro all’anno). Per Gigli,”si tratta di un modo di promuovere la cultura della vita che vuole andare oltre la contrapposizione ideologica, aiutando invece, attraverso la testimonianza, a tener deste alcune domande inquietanti in una società sempre più anestetizzata e utilitarista. Siamo particolarmente felici – sottolinea – che i 550 volontari partecipanti saranno ricevuti in udienza speciale da Papa Francesco nella mattinata di venerdì 6 novembre. In fondo, la nostra opera è una risposta al suo invito a lavorare nell’ospedale da campo delle umane miserie e difficoltà”.

Il convegno si aprirà con la formazione degli operatori delle Case di accoglienza operanti in tutta Italia e messe oggi anche a disposizione di profughe e rifugiate. Numerosi i temi che verranno affrontati: dal funzionamento dei Centri di Aiuto alla Vita (quasi 400) al ruolo dell’economia e alla proposta di imprese sociali a favore delle mamme che hanno detto ‘sì’ alla vita. Per potenziare il lavoro a favore della vita si parlerà anche di come sviluppare nuovi modelli di comunicazione e un fund-raising più efficiente.

“La nostra antropologia – conclude Gigli – si fonda sul riconoscimento del valore di ogni essere umano a qualunque stadio del suo sviluppo e in qualunque condizione si trovi a vivere. Siamo convinti di promuovere così anche pace e democrazia nel nostro Paese, facendo avanzare progetti di inclusione in una società che tende ad escludere e discriminare gli esseri umani più fragili, siano essi nascituri, gravi disabili, anziani o malati alla fine della vita”.

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ZENIT Staff

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