Al Seraphicum, cineforum tra filosofia e immaginazione

Il prof. Vincenzo Rosito, docente di Filosofia teoretica alla Facoltà Teologia San Bonaventura, spiega ragioni e finalità del cineforum proposto dall’Ateneo

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Che ci fa un cineforum in una Facoltà teologica francescana? In che modo il cinema può contribuire al processo di formazione? Cosa c’entra la filosofia con l’immaginazione? Per rispondere a queste domande e per comprendere ragioni e finalità del Cineforum che si svolge presso la Pontificia Facoltà Teologica San Bonaventura – Seraphicum, ZENIT ha intervistato il prof. Vincenzo Rosito, docente di Filosofia teoretica, animatore del cineforum e degli incontri ad esso connessi. Oltre a svolgere l’attività di docente il prof. Rosito è membro della redazione di: “Politica & Società, Periodico di filosofia politica e studi sociali”, il Mulino di Bologna, socio ordinario della Società Italiana di Filosofia Politica, tutor degli studenti dell’area umanistica e di Scienze sociali presso il Collegio universitario “Villa Nazareth”, Fondazione-comunità “Domenico Tardini” di Roma.
***
In cosa consiste il cineforum del Seraphicum?
Il cineforum Seraphicum è principalmente un evento culturale che, attraverso la visione di alcuni film e la discussione comune, vuole favorire un approfondimento qualificato e un confronto critico sulla realtà del tempo presente. Potremmo dire che sono due gli elementi che caratterizzano il Cineforum nella sua essenza: l’arte e la parola. L’arte è principalmente quella cinematografica, presa nella sua profondità e varietà di generi. La parola è quella usata, pronunciata e scambiata nella discussione che segue la proiezione dei film e che diventa strumento di analisi condivisa della realtà.
Quando è nato il cineforum e perché?
Il Cineforum nasce nel 1964 dall’intuizione di p. Faustino Ossanna (OFMConv), all’epoca parroco presso la Basilica dei SS. Pietro e Paolo all’EUR. Nato dunque come attività parrocchiale, nel 1967 il Cineforum viene trasferito presso il Collegio Seraphicum dei Frati Minori conventuali in Roma. Attualmente è la Facoltà Teologica San Bonaventura a promuoverlo e curarlo. Da subito diventa un luogo di incontro e di discussione: il 2 dicembre 1967 Pier Paolo Pasolini presentava infatti al Seraphicum il suo film “Uccellacci e uccellini”. Nello stesso anno fu ospite del Cineforum anche Roberto Rossellini.
Qual è lo scopo e quali i risultati si vogliono ottenere?
La cultura vissuta principalmente come spazio di confronto, di socialità e di servizio. In queste parole si potrebbe riassumere il senso del Cineforum. La proiezione dei film e il relativo approfondimento con autori e registi non sono un semplice momento di distrazione, né un’occasione di arricchimento individuale. È nel confronto accogliente e qualificato tra persone diverse che la cultura non diventa una qualità della mente, ma qualcosa che prima di tutto si vive e si costruisce insieme.
Perchè un professore di Filosofia si impegna con un cineforum?
Mi verrebbe da dire che tanto la filosofia quanto il cinema hanno a che fare con quella particolare facoltà umana che è l’immaginazione. Immaginare non significa infatti sognare o divagare in mondi fantastici, ma rappresentare la realtà costruendo e trattenendo immagini. L’immaginazione non è una fuga dal mondo, per questo motivo tanto un filosofo quanto un regista cinematografico non sono dei sognatori, né tantomeno dei visionari. A loro è richiesta una capacità in particolare: quella di allestire una scena concettuale o visiva che sappia non solo parlare agli altri, ma che abbia l’audacia di aprire nuovi orizzonti di senso e di significato.
Quando e come è nata la sua passione per il cinema?
Durante gli anni della mia formazione universitaria, anni intensi e ricchi di persone con cui ho vissuto momenti particolarmente significativi. Credo che alla cultura cinematografica debba essere assegnato un ruolo di rilievo nei percorsi di formazione scolastica e accademica.
Tra i film in programmazione del cineforum del Seraphicum per la stagione 2016-2017, quali sono quelli che l’hanno particolarmente impressionata e perché?
I film in programma per l’attuale stagione sono il risultato di un lavoro attento e condiviso prima di tutto con il direttore del Cineforum, fra Jesús Ramirez (OFMConv). Ci è sembrato opportuno sottolineare, attraverso la scelta delle singole proiezioni, la pluralità dei modi e degli approcci con cui la cinematografia contemporanea guarda alla densità del tempo presente. Vi sono temi di interesse globale e di assoluta emergenza a cui il cinema si rivolge con lo sguardo che gli è proprio. Si consideri il film Fuocoammare di Gianfranco Rosi (17/18 febbraio) che con un linguaggio incisivo ma incredibilmente delicato tratteggia il dramma dell’immigrazione e il miracolo dell’accoglienza. Altrettanto profondo è l’approccio di Roberto Andò nel film Le confessioni (10-11 Marzo) in cui il mondo dell’economia finanziaria globale e quello della politica internazionale si dischiudono nella loro atmosfera a tratti rarefatta e impermeabile. Quest’anno, per approfondire questi temi, abbiamo proposto un ciclo di quattro incontri di riflessione e di confronto: sono i “Dialoghi del Cineforum” che seguiranno alcune proiezioni, il sabato pomeriggio.
Qual è il legame tra il Seraphicum e il cinema?
Prima di tutto il servizio della cultura è un tratto che contraddistingue storicamente la sensibilità intellettuale e l’afflato pastorale dei Frati Minori conventuali. Il Cineforum rappresenta pertanto un contesto sociale, più che un luogo fisico, in cui esercitare questo ministero. In secondo luogo, la dimensione comunitaria e condivisa della ricerca teologica e filosofica rappresenta un aspetto particolarmente caro alla comunità accademica del Seraphicum che, anche attraverso il Cineforum, intende promuovere e sostenere contesti sociali ed ecclesiali in cui ciascuno possa progredire nella conoscenza e nella fede, impegnandosi anche in imprese comuni.
*
Per ogni approfondimento:  http://www.seraphicum.org/cineforum.asp

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Antonio Gaspari

Cascia (PG) Italia Studi universitari a Torino facoltà di Scienze Politiche. Nel 1998 Premio della Fondazione Vittoria Quarenghi con la motivazione di «Aver contribuito alla diffusione della cultura della vita». Il 16 novembre del 2006 ho ricevuto il premio internazionale “Padre Pio di Pietrelcina” per la “Indiscutibile professionalità e per la capacità discreta di fare cultura”. Il Messaggero, Il Foglio, Avvenire, Il Giornale del Popolo (Lugano), La Razon, Rai tre, Rai due, Tempi, Il Timone, Inside the Vatican, Si alla Vita, XXI Secolo Scienza e Tecnologia, Mondo e Missione, Sacerdos, Greenwatchnews. 1991 «L'imbroglio ecologico- non ci sono limiti allo sviluppo» (edizioni Vita Nuova) . 1992 «Il Buco d'ozono catastrofe o speculazione?» (edizioni Vita Nuova). 1993 «Il lato oscuro del movimento animalista» (edizioni Vita Nuova). 1998 «Los Judios, Pio XII Y la leyenda Negra» Pubblicato da Planeta in Spagna. 1999 «Nascosti in convento» (Ancora 1999). 1999 insieme a Roberto Irsuti il volume: «Troppo caldo o troppo freddo? - la favola del riscaldamento del pianeta» (21mo Secolo). 2000 “Da Malthus al razzismo verde. La vera storia del movimento per il controllo delle nascite” (21mo Secolo, Roma 2000). 2001 «Gli ebrei salvati da Pio XII» (Logos Press). 2002 ho pubblicato tre saggi nei volumi «Global Report- lo stato del pianeta tra preoccupazione etiche e miti ambientalisti» (21mo Secolo, Roma 2002). 2002 ho pubblicato un saggio nel nel Working Paper n.78 del Centro di Metodologia delle scienze sociali della LUISS (Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli di Roma) «Scienza e leggenda, l’informazione scientifica snobbata dai media». 2003 insieme a VittorFranco Pisano il volume “Da Seattle all’ecoterrorismo” (21mo Secolo, Roma 2003). 2004 ho pubblicato insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti” (Edizioni Piemme). 2004 coautore con del libro “Emergenza demografia. Troppi? Pochi? O mal distribuiti?” (Rubbettino editore). 2004 coautore con altri del libro “Biotecnologie, i vantaggi per la salute e per l’ambiente” ((21mo Secolo, Roma 2004). 2006 insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti 2” (Edizioni Piemme). 2008 insieme a Riccardo Cascioli il libro “Che tempo farà… Falsi allarmismi e menzogne sul clima (Piemme). 2008, è stata pubblicata l’edizione giapponese de “Le bugie degli ambientalisti” edizioni Yosensha. 2009. insieme a Riccardo Cascioli “I padroni del Pianeta – le bugie degli ambientalisti su incremento demografico, sviluppo globale e risorse disponibili” (Piemme). 2010 insieme a Riccardo Cascioli, è stato pubblicato il volume “2012. Catastrofismo e fine dei tempi” (Piemme). 2011 Questo volume è stato pubblicato anche in Polonia con l’imprimatur della Curia Metropolitana di Cracovia per le e3dizioni WYDAWNICTTWO SW. Stanislawa BM.

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione